C'è bisogno di tempo e pazienza, non di favole: Martinelli e una promozione in prima squadra che oggi non avrebbe alcun senso
/
Nelle ore in cui al centro dell'universo Fiorentina c'è Fabiano Parisi, stanno fisiologicamente passando in secondo piano altre questioni di notevole importanza sulle quali il club viola dovrà lavorare. Su tutte quella del portiere, con la ricerca di un profilo da affiancare a Terracciano in vista della prossima stagione.
In tal senso, nel calderone delle opinioni non c'è solo chi vorrebbe puntare ancora su di lui e chi invece desidera un salto di qualità in quel ruolo. Ma anche chi, guardando agli altri profili che la Fiorentina ha in casa, preferirebbe sciacquare i panni in Arno. Ecco allora che, automaticamente, spuntano due nomi: Michele Cerofolini e Tommaso Martinelli.
Se il primo lo abbiamo già visto all'opera in Serie A, ma probabilmente avrebbe bisogno di maggiore esperienza prima di difendere in maniera definitiva i pali della Fiorentina, sul secondo il rischio è che si crei una narrativa sbagliata. Martinelli, classe 2006, è senz'altro un ottimo prospetto, ma il fatto che abbia giocato una stagione intera in Primavera da “sotto età” non significa automaticamente che sia un predestinato.
In altre parole, Martinelli ha semplicemente bisogno di fare il suo percorso senza bruciare le tappe. Insieme alle tante cose buone, nell'ultimo campionato ha mostrato anche diverse insicurezze soprattutto quando la posta in palio e di conseguenza la tensione crescevano. La gavetta è necessaria e per questo, se non quest'anno sicuramente il prossimo, la miglior soluzione per Martinelli è quella di mandarlo in prestito per fare esperienza nei professionisti. E, nel frattempo, affidare la porta della Fiorentina a un portiere che sia all'altezza: missione non impossibile, a patto che la società lo voglia davvero.
