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Il calcio è un gioco semplice. A volte, lo è tremendamente tanto. Una porta e un pallone: un oggetto che deve essere gettato dentro all'altro. Poi ci sono le tattiche, i moduli, gli episodi, il VAR oggi e tanto, tanto altro. Ma di base, questo gioco tratta di segnare un gol più dell'avversario. E se di partenza abbiamo un giocatore che non fa marcare i nemici e un altro che ha intenzione di spaccare la porta avversaria, ecco che abbiamo capito come funziona. E la Fiorentina, oltre ad un allenatore capace ed una rosa (per lo più) all'altezza, può davvero riuscire a rendere il proprio gioco così, maledettamente, basilare.

Il calcio è un gioco semplice

C'è De Gea. C'è un portiere - finalmente un calciatore in maglia viola degno di questo nome! (ndr: Terracciano è un ottimo dodicesimo, ma non poteva continuare ad essere il titolare della Fiorentina) - e c'è un centravanti - forse pure due, vista la facilità di calcio di Gudmundsson - che avrebbe la forza per spaccare la porta, se potesse. Uno salva i risultati… PARA I RIGORI. Perdonate queste maiuscole, ma quanti ne abbiamo visti di salvati a Firenze negli ultimi anni? Uno, forse? E l'altro la butta dentro. La pigia in porta. E' sempre sul filo del fuorigioco per prendere alla sprovvista i difensori avversari. Fa venire il mal di testa a giganti come Tomori. Sbaglia un rigore - ma perché è convinto di poterlo segnare - segna una rete di girata in netto fuorigioco, va avanti. Ne mette un altro, anche questo nettamente in offside. Se ne sbatte, continua a chiedere il pallone in quel modo. Per chiudere la partita tira così forte da far rimbalzare il pallone a venti metri dal prato dopo la traversa. 

Un Portiere e un Attaccante 

De Gea e Kean, ma ci possiamo mettere anche il numero dieci. Al Franchi è tornato Mutu e una seconda punta come l'islandese riporta alla mente i tanti gol e le giocate di classe del ‘Fenomeno’. E sono due/tre elementi basilari che sono mancati come il pane negli ultimi due anni e mezzo (dalla partenza di Vlahovic, continuiamo e continueremo a ribadirlo, sperando tuttavia che non ve ne sia più bisogno). E' il terzo, TERZO, rigore salvato da De Gea in stagione (e siamo ancora a inizio ottobre), mentre Gudmundsson ha già firmato le uniche vittorie in campionato e Kean continua a gonfiare la rete, qualche volta ancora in fuorigioco, ma facendo capire che ha una voglia matta di riscatto. Palladino ha trovato l'oro, all'allenatore della Fiorentina hanno regalato tre gemme che possono davvero far brillare questa stagione, iniziata male, decisamente peggio rispetto alle ultime tre. La vittoria sul Milan può essere il miglior punto di (ri)partenza di questa squadra: un attaccante che segna, un portiere che salva il risultato. Nada más. 

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