La strada è ancora lunga e il destino (forse) è già tracciato, ma questo Kokorin...
Benché il campionato cipriota sia quello che sia, benché anche gli avversari affrontati dalla Fiorentina in questa ultima fase del precampionato non siano stati propriamente insormontabili, Aleksandr Kokorin in questa due giorni del Franchi ha fatto vedere di essere cambiato e molto da quello ‘ammirato’ al suo arrivo in Italia.
Un anno da protagonista con la maglia dell'Aris Limassol gli è probabilmente servito per ritrovare quel pizzico di voglia e di fiducia nei propri mezzi che tante chiacchiere sul suo conto e poco spazio in campo, gli avevano tolto.
La strada è ancora lunga per tornare agli altissimi livelli che aveva toccato prima del suo arresto e il suo destino in viola è probabilmente già scritto (vedi cessione), però un Kokorin così qualche riflessione dovrebbe portare a farla. E ci riferiamo a tutti ovviamente, dalla dirigenza ad Italiano, fino a giungere anche a noi, gente che la Fiorentina la segue per lavoro, ma dall'esterno, che abbiamo approcciato l'argomento Kokorin con un occhio troppo disfattista e tranchant.
E' vero il fatto che nei primi mesi vissuti a Firenze ha fatto poco o nulla per essere considerato e per salire alle cronache in modo positivo, ma nei suoi piedi qualcosa c'è, ed è la testa ad averlo rovinato col passare del tempo. Ma a 32 anni potrebbe essere anche arrivato il momento della definitiva maturità.