Padilla: "Aquilani mi tratta come un figlio e anche il rapporto con i compagni è fantastico. Sogno di giocare in Serie A con la Fiorentina"
William Alejandro Padilla Mendoza, calciatore della Fiorentina Primavera, ha raccontato la sua storia a Rai Gulp: "Il calcio per me è la cosa più bella che possa esistere. Segnare un gol ed esultare con i tifosi è qualcosa di incredibile. La mia passione per il calcio nasce da mio zio e da mio papà, che erano calciatori professionisti. Sono arrivato in Italia a dieci anni e all'inizio in pochi credevano in me; quando mi ha chiamato la Fiorentina è stata un'emozione unica per me e per la mia famiglia. Indosso la maglia viola da sei anni, la mia posizione è principalmente quella del trequartista".
E poi ha aggiunto: "Penso di essere particolarmente bravo nel dribbling e nell'uno contro uno. Ricordo una volta che, all'ultimo minuto di una partita, ho ricevuto palla e dopo essermela alzata ho fatto gol in rovesciata. I miei compagni di squadra sono una seconda famiglia per me, nello spogliatoio ci divertiamo un sacco. Con loro mi sento veramente a casa. Aquilani mi ha sempre dato ottimi consigli, tirandomi su nei momenti di difficoltà. Mi tratta come un figlio e questo mi fornisce tanta forza per andare avanti".
E infine: "Per me è stato molto difficile lasciare la mia famiglia in Ecuador, ma sono sacrifici che faccio volentieri per il calcio. In convitto abito insieme ai miei compagni, con alcuni dei quali condivido anche la scuola che è molto importante per me. Episodi di razzismo? Me ne sono capitati, ma la gente deve capire che il colore della pelle non conta nulla. Il mio sogno? Giocare nella prima squadra della Fiorentina".
E poi ha aggiunto: "Penso di essere particolarmente bravo nel dribbling e nell'uno contro uno. Ricordo una volta che, all'ultimo minuto di una partita, ho ricevuto palla e dopo essermela alzata ho fatto gol in rovesciata. I miei compagni di squadra sono una seconda famiglia per me, nello spogliatoio ci divertiamo un sacco. Con loro mi sento veramente a casa. Aquilani mi ha sempre dato ottimi consigli, tirandomi su nei momenti di difficoltà. Mi tratta come un figlio e questo mi fornisce tanta forza per andare avanti".
E infine: "Per me è stato molto difficile lasciare la mia famiglia in Ecuador, ma sono sacrifici che faccio volentieri per il calcio. In convitto abito insieme ai miei compagni, con alcuni dei quali condivido anche la scuola che è molto importante per me. Episodi di razzismo? Me ne sono capitati, ma la gente deve capire che il colore della pelle non conta nulla. Il mio sogno? Giocare nella prima squadra della Fiorentina".
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