Novanta minuti e spuntano già i detrattori di De Gea. Ci vuole coraggio in una piazza che non vede un portiere di alto livello dai tempi di Frey
Avviso ai naviganti: se Terracciano si è comportato discretamente (e niente più) nelle ultime tre stagioni, non vuol dire che la Fiorentina non possa avere di meglio. E se De Gea è stato un anno senza giocare, non vuol dire che sia un ex portiere. Pietro avrà il suo spazio, com'è giusto che sia, ma a Firenze è arrivato un portiere che non può - NON PUO' - fare da comparsa.
L'esordio che dovevamo aspettarci
Lo dice la sua storia, lo dicono i numeri, lo dice il livello a cui ha giocato fino al 2023, non un secolo fa. Ieri De Gea è stato esattamente quello che poteva aspettarsi chiunque abbia un minimo di competenza in fatto di portieri: un po' spaesato all'inizio, ritmo e distanze di gioco da registrare, leggermente lento nello scendere a terra sul secondo gol. Ma anche estremamente reattivo a dieci minuti dalla fine nel compiere una parata non impossibile ma che sarebbe stata decisiva.
Criticare De Gea dopo novanta minuti? Ci vuole coraggio
Novanta minuti non possono bastare per giudicare De Gea, sempre che ci sia il bisogno di farlo. Forse sarebbe meglio godersi questo campione che ha scelto Firenze per rilanciarsi e dimostrare a tutti che non è un ex giocatore, come peraltro qualcuno qui lo ha già definito. Certo che ci vuole coraggio, in una piazza che non vede un portiere di alto livello dai tempi di Frey.