“La Fiorentina produce tanto e non capisco perchè finalizzi poco: Belotti non si discute, Nzola buon centravanti. Marcare Maradona e giocare con Baggio e Antognoni, momenti indelebili”
Ha giocato per 4 anni alla Fiorentina dopo essere cresciuto nel vivaio viola l’ex centrocampista Michele Gelsi, che al Brivido Sportivo ha ripercorso i tempi vissuti a Firenze arrivando fino al presente gigliato, affrontandone alcuni argomenti.
‘Non mi spiego perchè la Fiorentina finalizzi così poco’
“Nella rosa della Fiorentina ci sono buonissimi giocatori e la produzione offensiva è elevata perchè si creano molte occasioni per segnare. Ci sono problemi nella fase difensiva. Si prendono gol simili, commento sempre gli stessi errori. Chi vuole puntare all’Europa non può subire certe reti. Perchè si finalizza così poco? Sinceramente non me lo spiego. Belotti è un giocatore che non si discute, Nzola non ha dato ciò che ci si aspettava, ma è un buon centravanti. Beltran mi piace molto, non sta giocando nel suo ruolo ma è stato bravo ad adattarsi. Ha qualità ed è cattivo, secondo me darà grosse soddisfazioni. Spero che in questo finale là davanti riescano a sbloccarsi”.
‘Tornassi indietro non lascerei la Fiorentina, ma volevo giocare’
“Marcare Maradona? Diego era unico e irripetibile; momenti indelebili, ero molto giovane e quell’esperienza mi è rimasta dentro per tutta la carriera e in quella partita giocai al fianco di Baggio e Antognoni, scusate se è poco. ‘Antonio’ era il nostro simbolo e lo vedevamo come un mito, ma lui non lo faceva mai pesare. Baggio era il suo erede e cercavo di rubare qualcosa ad entrambi, soprattutto sul piano del comportamento, perchè tecnicamente erano dei mostri. Potendo tornare indietro non avrei mai chiesto la cessione alla Fiorentina ma ero giovane e volevo giocare. Con Bersellini ero diventato titolare ed avevo la stima di tutti, ma un grave infortunio rallentò la mia crescita e andai al Parma per ripartire”.