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È bastato un movimento alle spalle per indurre Gallo a decidere la vittoria della Fiorentina sul Lecce domenica scorsa. Quella finta, voluta o meno, è arrivata dal giocatore, almeno sulla carta, più forte a disposizione della rosa di Italiano: quel Nico Gonzalez che non in pochi avrebbero voluto monetizzare fino a qualche settimana prima. Come nel match chiave in Turchia, anche nell’ultima gara dei Viola, l’apporto dell’ala argentina è stato decisivo, così come lo era stata quella percussione, con tanto di uno-due stretto al limite dell’area di rigore, per condurre Cabral a gonfiare il sacco in quel di Sivas.

A dispetto di chi sostiene che la Fiorentina possa farne anche a meno, Nico è imprescindibile per Italiano, tanto da non averlo quasi mai fatto rifiatare da quando è rientrato dall’infortunio. Se il suo score stagionale non eccelle (sono arrivati comunque 7 gol e 2 assist in tutte le competizioni), la sua imprevedibilità apporta sempre quel che di classe di cui l’allenatore non si vuol privare.

Gonzalez è anche leader silenzioso, continuando a trascinare la squadra senza chiedere nulla in cambio. Né poteri né fasce. Da buon amante del pallone, a lui bastano i dribbling e le accelerazioni per sentirsi felice. E anche ai suoi tifosi dovrebbe andar bene così. Certo, l’apporto di un attaccante alla voce gol è sempre determinante, ma anche in prestazioni dove non riesce a segnarne, la sua presenza si sente, eccome.

Con questa sosta, Gonzalez ritroverà anche i suoi compagni, campioni del mondo, che aveva dovuto abbandonare per un fastidio che proprio all’ultimo si era trasformato in un guaio. C’è chi dice (indossando il paraocchi) che la sua stagione non sia ancora cominciata. Ebbene, al rientro avrà tutto un mese di partite per accontentare i suoi debitori e – magari – consegnare anche qualche rete in più alla Fiesole.

Così è se mi pare – La quiete prima della tempesta...perfetta
La quiete prima della tempesta. Campionato in pausa fino a fine mese e largo alla Nazionale e alle qualificazioni europe...

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