Ikonè e quei dannati centimetri mancanti. Anche se il suo curriculum fin qui parla chiaro
La vita e il calcio. Un gioco di centimetri. Lo è, quando si tratta di non mollare una palla a centrocampo. Ancor di più, quando si tratta di effettuare il gesto, che può decidere le sorti di un incontro. E ne sa qualcosa l'esterno della Fiorentina Jonathan Ikonè. Niente graticola, sia chiaro. Solo, un gioco di centimetri. L’esterno francese classe 1998, è arrivato in riva all’Arno all’alba del 2022 con buone referenze.
Un calciatore, che nonostante la giovane età, si è tolto la soddisfazione di vincere tutti i trofei nazionali francesi con il Lille. Un po’, contro ogni pronostico. Grande tecnica e rapidità, ma pochi gol all’attivo. Il suo "curriculum", parla chiaro. Tre gol all’attivo in 28 presenze nel 2020, quattro reti in trentasette presenze nel 2021, una sola quest’anno. In ventinove incontri disputati tra Lille e Fiorentina.
Un po’ pochi, per un calciatore che staziona negli ultimi metri di campo. E poi, il solito, sin qui dannato, gioco di centimetri. Due palle gol a Sassuolo con tanto di interventi super di Consigli. Il palo contro la Juventus, l’ultima occasione a San Siro. Quella, che avrebbe potuto regalare i tre punti alla Fiorentina. Il francese fa tutto bene, tranne l’ultima cosa. Quella che conta. Ma che il calcio, sia un gioco di centimetri spesso, lo si impara, solo dopo i fallimenti. Nella speranza, che Jonathan Ikonè, stia già facendo tesoro…