E c’è anche chi si accontenta del pareggio e della mediocrità. La delusione di non aver approfittato di un'annata (quella scorsa) da applausi
Un pareggio che cambia poco e che non può bastare per una Fiorentina che continua a non vincere lontano dal Franchi da oltre sei mesi. I viola continuano a segnare con il contagocce, a regalare reti assurde, a dimenticare che le partite durano novanta minuti e non un tempo solo. Questa Fiorentina, almeno in Serie A, non sembra più in grado di dare gas alla propria manovra. Troppi errori dei singoli e un gioco di squadra che va a corrente alternata. Dieci punti in nove partite non possono che essere un campanello d’allarme serio. Anche perché la prossima sarà con l’Inter.
E menomale che c’è Kouame, l’unico ad essere vivo, a conoscere la strada verso la porta. Il resto è noia, come cantava qualcuno. Piccoli segnali di ripresa nel secondo tempo dopo una prima frazione desolante. Jovic infortunato, Cabral sfortunato ma sempre fuori contesto, Barak ancora lontano dal giocatore visto a Verona. La Fiorentina stecca ancora, contro le piccole dovrebbero arrivare i punti per risalire e invece Italiano non sembra riuscire a trovare le risorse giuste per uscire da questa mediocrità.
E c’è anche chi si accontenta del pareggio, di non perdere in questo momento. Magari ha ragione lui, ma di questo passo la stagione sarà veramente mediocre, più da zona anonima che da sogni europei. Forse ci dovremo abituare, questo campionato sembra già compromesso, senza obiettivi. Con il rischio di scivolare ancora più in basso, cercando gioia e successi in Conference League.
Amarezza, il post Lecce sembra quello di una sconfitta. Non potrebbe essere altrimenti, con una classifica del genere ma soprattutto con un gioco noioso, pochissimi tiri in porta e tante mediocrità. Società, squadra, allenatore, sono tutti sul banco degli imputati. E oggi, di soluzioni, non sembrano essercene molte. La delusione è anche questa: quella di non aver approfittato di un'annata (quella scorsa) da applausi.