"Nessuna lagna, nessun pianto: Ranieri è arrivato in alto con il lavoro... e la testa. Che nel calcio conta più dei piedi"
Si parla di Luca Ranieri sull'editoriale di Repubblica di Stefano Cappellini:
"Confesso una passione per Luca Ranieri. Da molti anni non si sentono più allo stadio i cori personali dedicati a un giocatore – conseguenza di un calcio che ha perso un pezzo del suo cuore – ma se c’è un calciatore della Fiorentina che lo meriterebbe è lui. Due anni fa era peggio che un panchinaro: era un esubero. Uno da sbolognare. Ha cominciato quella stagione senza mai vedere il campo. E che ha fatto? È andato a piangere dal procuratore? Ha chiesto di trovargli una squadra? No, ha lavorato. Lavoro, lavoro, lavoro. Appena i frutti del suo impegno in allenamento si sono visti, Italiano ha cominciato a buttarlo dentro sempre più spesso e con sempre più fiducia, ben riposta, nelle sue prestazioni. Ranieri non è Nesta, ma raramente sbaglia partita e comunque non ci mette mai un’oncia di agonismo in meno, sempre due in più.
In un mondo, non solo del pallone, dove è sempre più difficile trovare qualcuno consapevole dei propri limiti, Ranieri è una eccezione e le sue parole provano quanto peso abbia la testa nel rendimento di un calciatore. Testimonial della meritocrazia".