Kouame è il jolly che piace a tutti gli allenatori, ma cuore e impegno non fanno rima con ambizione. Un rinnovo importante da giustificare sul campo
In attesa di scoprire se la Fiorentina riuscirà a dar seguito agli ultimi risultati nella partita contro il Lecce, la notizia è stata quella del rinnovo di Christian Kouame. Un'investitura importante da parte del club viola, che ha offerto al giocatore un prolungamento addirittura fino al 2027 e con un ingaggio di ben 1,7 milioni a stagioni.
Un jolly come ce ne sono pochi
Tempistiche e cifre importanti per quello che, di fatto, non è certo un titolare della squadra di Palladino. Di contro, rimane difficile pensare a un giocatore considerato quanto Kouame nel momento in cui c'è bisogno di cambiare qualcosa sul fronte offensivo. Esterno, trequartista, seconda punta, centravanti: l'ivoriano lo abbiamo visto in tutti questi ruoli, e forse è proprio ciò che lo rende un elemento imprescindibile per qualunque allenatore.
Da Italiano a Palladino: Kouame piace agli allenatori
Palladino come Italiano, oltre ad apprezzarne l'enorme spirito di sacrificio, ne hanno infatti riconosciuto la duttilità. Andando ad analizzare nello specifico la Fiorentina di questa stagione, possiamo affermare senza paura di essere smentiti che ad oggi Kouame rappresenta la prima alternativa a Kean, considerando che Beltran continua a non convincere in quel ruolo.
Oltre l'aspetto “sentimentale”: un rinnovo da giustificare sul campo
A parlare, però, alla fine è sempre il campo e finora le prestazioni dell'ex Genoa non sono state certo eccelse. Tanta confusione, tanti passaggi sbagliati, poche giocate davvero incisive le volte in cui Palladino lo ha mandato in campo. Nessuno mette in discussione il valore sentimentale e simbolico di Kouame, legatissimo al club e senz'altro esempio da seguire, ma sono altri i concetti che fanno rima con ambizione. Tre anni di contratto a certe cifre, in qualche modo, dovranno pur essere giustificati.