Arriva a Firenze un Bologna che sa essere un po' di Fiorentina ma anche un po' Juventus. E Italiano deve tirare fuori dai suoi quella cattiveria che non si è vista nelle ultime partite
Sulle pagine del Corriere Fiorentino si spiega in che modo la gara contro Il Bologna dirà parecchio di quelle che potranno essere le ambizioni della Fiorentina. Questo perché Thiago Motta ha costruito una macchina parecchio complessa, capace di cambiare assetto da una partita all’altra o all’interno dei 90 minuti senza che questo incida sulla resa.
Bologna: un po' Fiorentina, un po' Juventus
Ed è esattamente questa mutevolezza a renderla difficilissima da affrontare. Sa tener palla, e i rossoblù, imbattuti da 10 partite, sono quinti per possesso medio in campionato. La squadra sa come portare pressione nella metà campo avversaria, così come riesce ad abbassarsi lasciando il pallone agli altri per poi colpire in contropiede. Questo Bologna sa essere sia Fiorentina che Juventus, tanto per capirsi. Motivo per il quale i viola dovranno porre particolare attenzione rimanere vispi nella lettura dei diversi momenti della partita senza rinunciare alla propria identità, mettendoci però quella cattiveria e quella determinazione che tanto sono mancate nelle ultime uscite, soprattutto nelle due aree di rigore.
Una partita che può decidere una stagione
La partita di oggi pomeriggio per la Fiorentina rappresenta uno di quegli incroci che possono decidere una stagione. Da una parte la ripartenza, dall’altra un baratro mai conosciuto da quando è arrivato Vincenzo Italiano. Con questo allenatore infatti i viola, reduci dai tre ko con Empoli, Lazio e Juventus, non hanno mai perso quattro partite di fila in campionato. Anzi. Molto spesso, proprio nei momenti più difficili, hanno saputo tirar fuori il meglio di sé.