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Ripensando alla fretta e all'operazione quasi da servizi segreti internazionali con cui lo si svestì della casacca ormai indossata del Rennes, per mettergli addosso quella della Fiorentina, fa ancor più specie la stagione di Marin Pongracic. Fin qui titolare solo nella gara d'esordio a Parma (oltre a tre gare in Conference), dove evidenziò una condizione preoccupante che lo portò poi all'espulsione nel finale. Un problema fisico dietro l'altro, se pur non ben specificati perché su di lui non esiste un report ma si va di settimana in settimana, di mancata convocazione in mancata convocazione.

La sosta di settembre sembrava quella buona ma dopo i 9 minuti di Bergamo eccolo risparire alla vigilia della Lazio. Poi quella di novembre, con i 9 minuti di Como e perfino la titolarità contro il Pafos… per poi riscadere nei suoi problemi muscolari che l'hanno tenuto fuori anche dai convocati per Bologna. Non siamo ai livelli di Benalouane, un vero fuoriclasse dell'assenteismo con i suoi 0 minuti nel famoso 2015/16, ma molto diverso è anche l'investimento sui due. L'algerino era in prestito e pesò solo per qualche mese di stipendio, il croato è stato pagato 15 milioni, gli stessi incassati dal Nottingham per Milenkovic. Sicuramente l'operazione meno azzeccata dell'estate viola.

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