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Pensando allo slogan lanciato dalla Fiorentina per presentare l’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus (“Non è una partita come le altre”), vengono in mente tutti i bei ricordi legati ai precedenti di questa sfida. Dal più recente pareggio della passata stagione, in cui Dusan Vlahovic segnò di scavetto su rigore, all’apoteosi del 4-2 nel 2013, la sfida contro i rivali più odiati non è stata mai banale a Firenze (e per Firenze).

Innanzitutto, va sottolineata la trovata pubblicitaria -fortemente passionale- con cui la società gigliata ha risposto per le rime a una dichiarazione dell’ex Vlahovic sulla partita (“Per me la Fiorentina è una partita come le altre”). Per la Fiorentina e per Firenze, da quando esiste la storica rivalità (dal “meglio secondi che ladri” dell’ ’82 e dalla stretta del gemellaggio con i tifosi della prima squadra di Torino), questa non sarà mai una partita qualunque. E allora non farà male ricordare -con un pizzico di nostalgia- le migliori partite contro la Juventus al Franchi del passato recente.

Ovviamente -non stiamo nemmeno a dirlo- la più esaltante e rocambolesca soddisfazione ce l’ha data la squadra di Vincenzo Montella il 20 ottobre 2013, quando una tripletta di Giuseppe Rossi e il gol del 3-2 di Joaquìn stesero Conte (piagnucolante) e la sua Juve, che era andata avanti di 2 all’intervallo. Sempre Montella, nel settembre del ’19, riuscì a fermare Cristiano Ronaldo e Sarri, con uno 0-0 che vide tra i suoi protagonisti Franck Ribery. Tornando indietro di diversi anni, poi, i tifosi viola non scorderanno certo il successo per 1-0 del ’98 firmato Gabriel Omar Batistuta, l’ultimo successo casalingo prima dello storico 4-2. E ancora più indietro nel tempo, la B2 -Baggio & Borgonovo- regalava un successo nella stagione 1988-89. L’ultimo successo al Franchi, però, risale ormai a 5 anni fa. Un tempo decisamente troppo lungo, ma che ci riporta alla vittoria per 2-1 grazie a Badelj e Kalinic e a quando Paulo Sousa sconfisse proprio l’attuale allenatore bianconero, Massimiliano Allegri. In quella partita fece una delle sue prime grandi prestazioni Federico Chiesa, un altro (odiato) ex che -ahi lui- non sarà presente in nessuna delle due semifinali.

Fiorentina-Juventus, insomma, non è affatto una partita come le altre e probabilmente non lo sarà mai. È una delle sfide più sentite di tutto il calcio italiano: è Davide contro Golia nella città in cui il David è il capolavoro più ammirato dal mondo intero. È passionalità e sentimento, gioie e dolori. Per tanto tempo, sul campo, è stata una partita impossibile. Ma per la città e per i tifosi è rimasta l’appuntamento più importante dell’anno. Questa volta in particolare, Firenze e la Fiorentina vorranno far capire a Vlahovic e compagni che quella con la Juve “non è una partita come le altre”.


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