La Fiorentina Primavera di Galloppa è (per ora) un fallimento. Un'identità di gioco che scarseggia e pochi protagonisti: così riprendere il lavoro fatto da Aquilani è davvero difficile
Che non fosse un'impresa facile quella di continuare il lavoro fatto da Aquilani negli scorsi anni con la Fiorentina Primavera, si poteva ampiamente immaginare. Che la squadra viola potesse avere un crollo così vistoso in soli pochi mesi, però, è qualcosa che merita un'analisi un po' più approfondita rispetto ai soli 5 punti in classifica guadagnati nelle prime 8 uscite stagionali e la peggior difesa del campionato.
La Fiorentina Primavera di Daniele Galloppa fatica e non poco. I fattori della debacle sono diversi, a partire proprio dall'allenatore viola. Il tecnico è subentrato al partente Aquilani dopo la buona esperienza con l'Under17 viola. Un salto importante per lui, considerando anche l'andamento che aveva avuto la squadra dell'ex centrocampista viola nei suoi 3 anni di gestione.
Ma c'è altro oltre al forse poco polso che ha ancora l'allenatore viola con la sua squadra. Nelle prime uscite stagionali si è visto poca identità di gioco in una Fiorentina che, anche quando lo ha avuto, non è riuscita a dargli continuità nel corso dei 90 minuti (come successo con la Lazio). Per il resto tanti lanci lunghi per gli esterni, dove ci sono giocatori ben più offensivi di Kayode e Favasuli delle scorse stagioni. Un dettaglio che spesso contribuisce a far trovare la squadra viola scoperta sulle fasce e soggetta alle scorribande avversarie.
E poi ci sono i singoli ragazzi in una rosa che anche ad occhio nudo è ben più debole di quella degli scorsi anni. I più esperti faticano a dare la spinta necessaria, i più giovani a trovare la giusta continuità. Esempio di ciò si può ben vedere nell'attacco viola, dove in 8 partite giocate Galloppa non ha mai schierato lo stesso schema offensivo, cambiandolo sempre.
Sene, che dovrebbe essere il riferimento d'esperienza dell'attacco viola, sta trovando a fatica la via del gol (una sola la rete segnata). Anche Biagetti in difesa è in netto calo rispetto allo scorso anno, nonostante sia il perno centrale della difesa con la fascia da capitano al braccio. Harder lì in mezzo da quel che può, ma non basta. In porta non c'è più la sicurezza che dava un talento come Martinelli, ormai stabilmente in Prima Squadra.
Contro la Juventus è arrivata la quinta sconfitta stagionale in campionato, pesante come il passivo. Per il resto due pareggi e una sola vittoria. Così non va. Serve cambiare qualcosa, per provare a risalire la china. Ma le opzioni a disposizione di Galloppa sono le stesse e il tecnico viola sembra averle già esaurite dopo poche partite.