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Con Rocco Commisso i patron americani in Serie A sono diventati tre: prima di lui James Pallotta a Roma e Joey Saputo a Bologna. La questione della vicinanza fisica (e non solo) è una delle principali quando si ha a che fare con le proprietà straniere: ebbene alla Fiorentina non si può dire che sia andata male per il momento, vista la ritualità con cui Commisso torna a Firenze. A fine novembre l'uomo di Mediacom è atteso nuovamente in città per dare lustro al progetto del Centro Sportivo, la prima vera grande operazione da padrone della società viola. Il Corriere dello Sport lo nomina decisamente vincitore nei confronti dello stesso Pallotta, ormai assente da un anno e mezzo da Roma, nel mirino dei tifosi e chiuso a riccio nella sua Boston. Il punto di rottura con la capitale si concretizzò intorno alla difficilissima questione stadio, una minaccia potenziale all'orizzonte anche per lo stesso Commisso che per il momento però resta in buoni rapporti con il Comune. Più cauto nelle sue mosse invece il numero uno rossoblu, che però sta aumentando la sua presenza al fianco della squadra. L'entusiasmo che si respira a Firenze è l'elemento che fa la differenza, attenzione a non disperderlo nelle solite, maledette questioni burocratiche.


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