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Il settore giovanile della Fiorentina comincia a regalare numerosi frutti, anche in prospettiva futura: tra Primavera e prestiti vari, sono tanti i ragazzi che scalpitano per un posto in prima squadra. C’è un ruolo, in particolare, denso e zeppo di materiale su cui lavorare, trattasi dei giovani terzini viola (soprattutto destri).

I regali dalla Primavera: Kayodé e Favasuli


Nell’undici di Alberto Aquilani, che in partita prevede sempre la difesa a quattro, le fasce difensive sono monopolizzate dai due classe 2004. Michael Olabode Kayodé, alla Fiorentina da ormai oltre un anno, sta indubbiamente trascorrendo la sua miglior stagione: oltre alla chance concessagli da Italiano contro l’Arezzo, nel campionato Primavera spicca come uno dei migliori terzini destri. Ciò che sorprende, prima di tutto, è la sua potenza fisica e nelle gambe, abbinata a un’accelerazione devastante. Da segnalare, inoltre, una magica rete in rovesciata contro il Cesena. Giusto per trovare il pelo nell’uovo, è proprio questa sua fisicità a creargli ‘difficoltà’, dato che a volte fatica a contenerla. In fondo, non è poi tutto questo gran problema: se il ragazzo è in giornata, fa sostanzialmente quello che gli pare. 

Che dire, poi, di Costantino Favasuli? Forse l’unico della lista di fascia sinistra. Il mondo Fiorentina ha imparato a conoscerlo nell’ultimo ritiro estivo di Moena, dove ha convinto i più. Ebbene, in questa prima parte di stagione sta facendo anche meglio di quanto si potesse percepire, guardare per credere. È vero, non è propriamente un terzino, lo si capisce anche dall’enorme spinta e al contributo che dà in fase offensiva, per distacco il suo miglior pregio. Eppure, anche partendo arretrato rispetto alla sua posizione ideale, il numero 22 della Primavera non sfigura affatto. Mancano i numeri (almeno per ora), ma la qualità abbonda: Favasuli è leggermente lezioso, ma tremendamente bello da vedere ed efficace in determinate giocate. Per lui, c’è aria di futuro importante.

Reggio Calabria oasi felice: Niccolò Pierozzi


Il migliore merita una sezione a parte. Niccolò Pierozzi è per distacco la promessa più vicina all’ultimo passo, si ha davvero la sensazione che manchi poco all’inserimento in prima squadra. Non se ne parlerà, tuttavia, fino a giugno: il classe 2001 sta vivendo il picco più alto della sua giovane carriera, insieme alla ‘colonia viola’ nella Reggina di Pippo Inzaghi. In una Serie B più avvincente che mai, dove terza e penultima in classifica sono separate da 10 punti, gli amaranto sono nelle zone alte del campionato, mantenendo stabilmente il secondo posto. Pierozzi rientra di diritto nei protagonisti della squadra calabrese: tutte le partite giocate da titolare, due gol, due assist, tanti rigori conquistati. Quasi impossibile (e controproducente) immaginare un suo rientro alla base a gennaio; quasi certo, invece, il ritorno in estate, dopo aver tentato l’impresa di portare la Reggina in Serie A.

In cerca di fortuna: Edoardo Pierozzi, Ferrarini e Gentile


Se Niccolò brilla a Reggio Calabria, nel frattempo Edoardo Pierozzi rappresenta, purtroppo, l’altra faccia della medaglia. Un rocambolesco trasferimento a Palermo, un rapporto complicato con l’allenatore Corini e la concorrenza di un elemento di esperienza come Mateju. Risultato? Un totale di ventisei minuti giocati. Un peccato per un classe 2001 che era in rampa di lancio dopo l’ottima esperienza dell’anno scorso ad Alessandria. Discorso quasi analogo per Gabriele Ferrarini, ragazzo estremamente promettente, ma che forse ha provato un salto fin troppo grande. Dopo una stagione da titolare a Perugia, con buonissimi risultati, il prestito a Monza lo ha relegato alla panchina. Entrambi i ragazzi hanno le ali tarpate, per circostanze diverse, e non trovano il campo. Alla Fiorentina le risorse non mancano, ma la speranza è quella di riuscire a rilanciare anche il loro futuro.

Da segnalare, in ultimo, anche Davide Gentile, classe 2003 in prestito alla Pro Vercelli in Serie C, che può essere schierato su entrambe le fasce difensive. Anche lui ha grandi potenzialità ed è in cerca di maggior fortuna, visto l’infortunio alla spalla che non gli ha permesso di emergere nell’attuale esperienza in Piemonte.

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