Christensen ci prova, tra l'ombra di Terracciano e i precedenti di Italiano. Pazienza, fiducia e gerarchie chiare per evitare un nuovo caso Gollini
La settimana scorsa è arrivato a Firenze Oliver Christensen, nuovo portiere della Fiorentina. Su di lui si è detto e scritto tanto, dalle caratteristiche tecniche ai trascorsi con l'Hertha Berlino, ma la verità è che soltanto il campo potrà permetterci di farci un'idea chiara sul suo conto. Un ruolo, quello del portiere, particolare e ormai da tempo controverso in casa viola, dove nessuno è mai riuscito a imporsi veramente riprendendo il filo della gloriosa tradizione di fatto interrottasi dopo l'addio di Frey.
Venendo al passato più recente, sono emblematici i casi Dragowski e Gollini. Seppur per motivi diversi, entrambi non sono mai entrati nelle grazie di Italiano con conseguente promozione a titolare di Terracciano. Da capire, in tal senso, quale sarà il destino di Christensen: anche lui verrà valutato prima di tutto per l'abilità nel gioco coi piedi, oppure si potrà chiudere un occhio a fronte magari di una maggiore capacità (da verificare) di risultare decisivo nei momenti chiave?
Una componente, quest'ultima, che Terracciano non possiede nel proprio repertorio. Al netto del miracolo di Enschede (ma ormai è passato un anno), l'ex Empoli è ormai da tempo vittima della sindrome del “un tiro, un gol”, dato certamente enfatizzato ma al contempo confermato dalle statistiche. In realtà, semplicemente, Terracciano è un portiere che fa il suo con poche sbavature e pochi picchi, e non ci sarebbe niente di male se la piazza in questione non fosse Firenze.
Lecito, da parte dei tifosi della Fiorentina, aspettarsi un portiere che rappresenti un valore aggiunto per la loro squadra. Non sappiamo se Christensen corrisponda a questo profilo, ma lo scopriremo presto. Ecco, a tal proposito, forse sarebbe meglio che Italiano prendesse una decisione il prima possibile: niente bocciature immediate in caso di errore e niente staffette sistematiche, bensì delle gerarchie chiare e definite. Con tre potenziali competizioni ci sarà spazio per tutti, ma la Fiorentina ha bisogno di un portiere titolare: Terracciano lo conosciamo, Christensen invece ha tutto da dimostrare. Che gli venga dato il tempo di farlo, però.