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I fantasmi di Venezia, la strategia della tensione con Vlahovic, i tranelli tattici di Mazzarri: un gol dopo l’altro la Fiorentina sgretola gli incubi e ritrova la propria identità al Franchi di fronte al suo pubblico (ultras compresi). La roboante vittoria sul Cagliari, addirittura stretta nel punteggio rispetto alle occasioni da gol create, confina la sconfitta di lunedì scorso a livello di inciampo.

Vlahovic manda sul dischetto Biraghi, perché? Non si sentiva sereno o non voleva che il gol gli venisse “regalato” puntando a segnare in proprio? Comunque così è stato quando ha calciato nella porta di Cragno un pallone carico di tensione, veleni, tradimenti, polemiche.

Cerchiamo di essere pragmatici e non umorali: godiamoci questo centravanti finché gioca per noi, anche se ha fatto dichiarazioni incaute a suo tempo. Quando tornerà da avversario, allora nessuna pietà.

Saponara – 8 – Stratosferico, soprattutto nel primo tempo: tacchi, veli, finte, intuizioni, assist e un incrocio dei pali più bello di un gol. Standing ovation dei tifosi al momento della sostituzione.


Vlahovic – 7,5 – Continui corpo a corpo dai quali esce quasi sempre vincente. Apre spazi e offre sponde interessanti per i compagni. Sceglie di non battere il rigore affidandolo al capitano.


Gonzalez – 7,5 – Sfiora due volte il gol prima di insaccare grazie all’omaggio di Saponara. Sempre nel vivo dell’azione, è presente anche in ripiegamento.

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