Questo inizio di stagione ha fatto nomi e cognomi: Mandragora e Sottil, sempre la stessa storia che rischia di annoiare. Biraghi, ora la sola fascia non basta più. Nico, Parisi e Jack le certezze
Tra prestazioni più o meno convincenti, la Fiorentina è arrivata a quota 11 partite in questo inizio di stagione tra campionato e Conference League. I tanti impegni hanno costretto Italiano a impiegare praticamente tutti gli elementi della rosa. Nonostante i diversi minutaggi in campo, per qualche giocatore viola c'è un fil rouge che segue costantemente le prestazioni in campo, per chi più positivo, per chi molto meno soddisfacente, ricalcando a grandi linee quelle che erano state le impressioni delle stagioni passate. E partiamo dai più negativi.
Rolando Mandragora: che il gol mancato a Praga lo stia tuttora tormentando è possibile, ma prima o poi se ne dovrà fare una ragione. E se il suo problema fosse solo sotto porta, si sarebbe già un passo avanti. In questo inizio di stagione una sequela di insufficienze per il centrocampista viola, che ancora non è riuscito a trovare una vera e propria dimensione all'interno dello schema di gioco di Italiano. Superato, anzi doppiato, nelle gerarchie da Duncan, il ragazzo sembra più che altro sfiduciato. Non che a Firenze fino ad adesso abbia fatto grandi cose. Quei 10 milioni spesi per comprarlo dalla Juventus, al momento, continuano a chiedere vendetta.
Riccardo Sottil: sempre la solita storia, un po' come per Mandragora. Ma a forza di raccontarla inizia veramente a venire a noia. I problemi che aveva lo scorso anno si ripresentano pari pari con la nuova stagione. Inconcludente, pasticcione e arruffone nella parte più importante del lavoro, nonostante metta in mostra qualità di corsa veramente importanti e che possono fare la differenza. Per poi rendere da solo tutto vano. Al momento, tra gli esterni a disposizione di Italiano, sembra quello più indietro di tutti. E tolto Nico Gonzalez, è un tutto dire.
Cristiano Biraghi: non un inizio di stagione esaltante per il capitano viola. Proprio no. Meglio dei primi due, ma non c'è da andarne fieri. I tanti cross messi all'interno dell'area di rigore, calci d'angolo e punizioni compresi, portano a un assist, oltre al bel gol messo a segno a Genova. Dopo la prova di Marassi il numero 3 viola non trova continuità e sbanda, soprattutto in fase difensiva, dove mostra carenze importanti anche quando alla fine alla Fiorentina va bene (vedi Udine sul gol sbagliato da Lucca). Adesso c'è un Parisi spinge forte da inizio stagione, collezionando ottime prestazioni su ottime prestazioni, e la fascia di capitano potrebbe non bastare più per la maglia da titolare a Biraghi.
Ci sono poi le note liete, che si sono presentate in praticamente tutte (o quasi) le partite fin qui giocate dalla Fiorentina in questo inizio di stagione.
Nico Gonzalez: è il top player che aspettavamo. E ancora sembra avere qualche cartuccia da sparare per arrivare alla sua definitiva maturazione calcistica e mostrare tutto il suo potenziale. Tiene a galla un reparto che fatica a fare gol con i nuovi arrivati là davanti. Segna 6 gol in 9 presenze, di testa, di sinistro, su rigore. La certezza viola per eccellenza in questa stagione, con tutta la tranquillità che si può avere nel giudicare positivamente un giocatore del genere dopo un rinnovo di contratto a lungo termine.
Giacomo Bonaventura: si mostra a volte troppo nervoso quando la squadra non gira nelle primissime partite, poi si registra e niente… Fa quello che sa fare meglio: stupire. 9 presenze, 3 gol e 2 assist e un ruolo fondamentale: l'insostituibile. Trovare un giocatore con le sue caratteristiche è come fare terno al lotto, a meno che tu non faccia un investimento a tanti zeri. Italiano si gode il suo Bonaventura, che non vuole saperne di avere 34 anni. Quando non è in giornata sta sulla sufficienza, quando invece lo è insegna calcio praticamente a tutti.
Fabiano Parisi: l'unico giocatore dei sei menzionati alla prima stagione alla Fiorentina. Per lui, però, le ottime prestazioni sono di fatto una conferma di quanto già fatto vedere a Empoli. Lì a sinistra difficile trovare un giocatore italiano che possa essere paragonato a lui in termini di prospettive future e a qualche partita di distanza l'acquisto per 10 milioni di euro dall'Empoli appare la conferma di quelle che erano le sensazioni iniziali: un vero e proprio affare. Corre, spinge, crossa. E' ovunque. Sia da titolare che da subentrato. In tanti lo vedono con la maglia da titolare addosso, e non senza ragioni. La stagione è lunga, le partite da giocare tante. E se l'anno scorso a “insidiare” Biraghi c'era Terzic, quest'anno c'è Parisi. Di un livello superiore al serbo. Italiano avrà da riflettere.
Di note positive in questo inizio di campionato ce ne sono altre, ovviamente. Vedi Kayode, Duncan, Arthur... In questo caso abbiamo voluto menzionare quei profili che, vedendo le prestazioni recenti, hanno proseguito la loro striscia di partite positive o negative anche nel corso di questo inizio di stagione.