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Dall'interno del Centro Tecnico di Coverciano, il presidente dell'AIA Antonio Zappi prende la parola per commentare le ultime vicende legate al mondo arbitrale, partendo dalle tante polemiche di queste settimane. Ecco le sue parole.

Come risponde a chi dice che la VAR non funziona? E cosa c'è da migliorare, anche dopo Inter-Fiorentina?

"Tutti stanno cercando di capire qualcosa in più sugli episodi di domenica... Da parte mia non ci sarà mai una difesa dell'errore oltrei limiti della logica, sarebbe controproducente. Io parlo di credibilità, della nostra funzione e del nostro ruolo. Il cross di Bastoni è evidente fosse fuori. Poi ragioniamo sul perché accade. La posizione di La Penna era ottimale, ma c'era una prospettiva di visuale coperta. I due giocatori coinvolti coprono la visuale. L'arbitro doveva vederlo, ma non era nella possibilità di farlo. L'assistente numero 2, dall'altra parte, se si fosse trovato completamente allineato con i pali avrebbe visto il pallone fuori... Il VAR non è intervenuto, ma qui si entra nel campo del protocollo. Non si può accusare il nostro mondo per aver rispettato il protocollo IFAB. Secondo me va aggiornato questo protocollo, lo dico da sempre. Ma è una cosa che non compete all'AIA. Noi siamo aperti ad una proposta di sperimentazione della regola 12, riguardante le condotte ostruzionistiche dei portieri. Chi chiede innovazione con noi sfonda porte aperte, ma non chiederò mai a nessuno di violare il protocollo, le regole sono sacre. Questo deve essere accettato".

Come si spiega al tifoso un errore del genere?
 

"Di inspiegabile non c'è niente. A volte in tutte le azioni umane si può fare un errore... Un passo in più da parte dell'assistente ovviamente sarebbe stato giusto. Ripeto, la difesa dell'errore non avrebbe senso. L'assistente probabilmente avrebbe potuto fare qualcosa in più e qualcosa di meglio. Voglio sottolineare che se l'assistente è lì lo è per merito, io sono insoddisfatto degli errori, non di questo gruppo straordinario che ha all'interno anche ragazzi che stanno crescendo molto velocemente. Ci sono ragazzi top, d'elite, invidiati a livello internazionale. Da inizio stagione abbiamo fatto a meno di tanti, da Guida a Maresca, e di tanti altri arbitri importanti. Il gruppo ha comunque uno standard alto di eccellenza e qualità. Poi parlo del fallo di mano: esiste l'area della soggettività, non c'è un parametro codificato che ci dice al 100% di poter prendere una decisione oggettiva. L'obiettivo è arrivare a ridurre le zone di interpretazione soggettiva, questo è il concetto di opinabilità".

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