Casamonti: "Con il Viola Park abbiamo rivoluzionato il modello dei centri sportivi. Rallentamenti nei lavori? Più che altro c’è stata un’inadeguatezza delle norme. Sugli stadi in Italia..."
Al Corriere dello Sport ha parlato l'architetto ideatore del progetto del Viola Park Marco Casamonti, intervenendo sul tema stadi in vista dell'Europeo 2032. Queste le sue parole sugli impianti italiani e sul centro sportivo della Fiorentina:
“Con il Viola Park abbiamo rivoluzionato il modello. I centri sportivi sono luoghi esclusivi dei giocatori per farli allenare, quello della Fiorentina è invece un centro inclusivo anche per i tifosi. Ci sono camere d’albergo, un centro benessere, la biblioteca, le aule per studiare e tanti altri servizi. La Fiorentina ha capito che il tifoso non è solo un cliente da spremere e lo coinvolge. Si è costruito tutto in 30 mesi. Più che un rallentamento, c’è stata un’inadeguatezza delle norme. Le norme regolano la costruzione di stadi e non esiste il modello dello stadio dentro al centro sportivo, che richiederebbe altre specifiche perché altri sono gli standard di sicurezza. Alla fine è stato capito che applicare norme pensate per gestire episodi di violenza non aveva senso”
E sugli stadi: “C’è un vulnus iniziale: gli stadi sono di proprietà pubblica. Però li usano i soggetti privati. Una società non può investire in un bene che non è suo, d’altra parte il comune non investe su una struttura gestita da un privato. Il pubblico deve convenzionare l’uso a determinate questioni, penso alle esigenze della protezione civile, ma la proprietà dev’essere di chi lo usa. Non si capisce cosa ci facciano i comuni con la proprietà degli stadi”.