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L’attuale osservatore del Modena con un passato alla Fiorentina, Aldo Pecini, ha raccontato a Tuttosport un incredibile retroscena di mercato.

Queste le sue parole: “All’inizio degli anni Novanta sono stato ingaggiato dalla Fiorentina come osservatore. A quel punto ho lasciato il posto fisso a scuola e mi sono rimesso in gioco, girando il mondo a caccia di talenti per i viola. Se ripenso alle mie prime missioni, ce ne è una che non dimenticherò mai. Nel luglio 1996 vengo inviato a Benson, in Francia, a seguire l’Europeo Under 18. C’è l’Italia dei Buffon, dei Gattuso e dei Pirlo, che giocava sotto età. Ma è un giovanissimo ragazzo francese a colpirmi più di tutti: Thierry Henry. Giocava sull’esterno e quando scattava con il pallone attaccato ai piedi andava talmente forte che gli altri sembravano immobili. Henry dava la sensazione di andare al 30% del proprio potenziale”.

Continua così Pecini: “In quell’estate l’ambiziosa Fiorentina dell’allora presidente Cecchi Gori e dei campioni Batistuta e Rui Costa cercava una ciliegina sulla fascia per rinforzarsi e dare l’assalto allo scudetto. Seguimmo Henry anche al Monaco, dove faceva molta panchina. Il dubbio era legato al profilo. Henry era un giovane di qualità e quella Fiorentina voleva un acquisto top in ottica scudetto. Alla fine, anche coerentemente, in società passò la linea del colpo pronto subito e nel mercato di gennaio a Firenze arrivò Andrej Kanchelskis, Nazionale russo ex Everton e Manchester United. Nessun rimpianto: il calcio è fatto di scelte e in quel momento la Fiorentina inseguiva un profilo diverso".


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