Non chiamatela squadretta: la Puskas Akademia fra innovazione, politica e quello strettissimo legame con Viktor Orban
La Fiorentina affronta oggi un avversario molto particolare. E non solo per il nome della squadra che potrebbe richiamare alla mente il mitico Ferenc Puskas (spoiler: non c'entra nulla). I Viola, questa sera alla prima di Conference della stagione, se la vedranno con il club del presidente ungherese Viktor Orban, che in patria, in Ungheria, ha investito molto sul calcio.
In Ungheria, appunto, colui che ha saputo capitalizzare il sentimento condiviso per il pallone è Orbán, primo ministro dal 1998 al 2002 e dal 2010 ad oggi. Orbán da giovane è stato calciatore - non professionista - giocando nelle serie minori fino al 2005. Si dice che sia ossessionato dal calcio, che occupi praticamente tutto il suo tempo libero a giocare o guardare partite in televisione e infatti, scrive in un bell'approfondimento il blog Sportellate - fin dall’inizio della sua carriera in politica, ha compreso l’importanza del calcio come strumento di consenso.
Non a caso, ben undici delle dodici squadre che partecipano alla Serie A ungherese sono in mano a suoi aperti sostenitori o a espliciti alleati del partito di governo. Un caso particolare è proprio quello della Puskás Akademia, una società fondata nel 2005 con sede nel paese di Felcsút, poco più di mille abitanti, che non ha nulla a che fare con ma è il luogo di nascita proprio del presidente Orbán.
Inizialmente fondata come squadra giovanile, dal ritorno di Orbán al governo, nel 2012 lo stato ungherese ha deciso di finanziare la costruzione della Pancho Arena, uno stadio all’avanguardia da 3500 posti (il doppio degli abitanti di Felcsút) progettato secondo i crismi dell’“architettura organica ungherese”, abilitato ad ospitare partite internazionali e soprattutto edificato su terreni che erano di proprietà dello stesso primo ministro. Un impianto che, come avremo modo di osservare fra una settimana, fa invidia alla maggior parte delle squadre minori del panorama calcistico europeo. Qui sotto, soltanto un assaggio: