Benedetto Ferrara: "Il problema di Kean non è la clausola ma le reali ambizioni della Fiorentina e l'Europa che conta. Per festeggiarla in rosticceria peruviana con El Loco Vargas"

Tra attualità e amarcord, il pezzo di Benedetto Ferrara su La Nazione si concentra sull'ottimo Moise Kean visto in azzurro e sulle bordate di nostalgia suscitate dal Pepito Day di sabato scorso:
"Prendi Mario Gomez, ribattezzato Benjamin Button, l’uomo che sulla pellicola invertiva il corso del tempo. Che rovesciata, che gol per SuperMario, e maledetta zampa d’oca. E il Pek? Diciamoci la verità, abbiamo pensato tutti la stessa cosa: in questa serie A per una ventina di minuti Pizarro farebbe ancora la sua figura. El Loco Vargas, che non è esattamente uguale a quello che abbiamo conosciuto al Franchi da calciatore. Il Loco non era un funambolo ma quel sinistro letale era roba forte. E come dimenticare il Cayenne revuelto del cugino e le sue serate alla rosticceria peruviana.
Poi c’è lui: Moise. In viola, e anche in azzurro. L’Italia vista in Germania aveva solo il suo nome. E’ così, orgoglio a mille. E allora ecco che sbuca all’improvviso un film del terrore. Qualcuno lo intitola “La clausola”. Ma credete davvero che sia questo il problema? E dai, se un giocatore vuole andar via se ne va comunque. Se vuoi tenerlo il problema non è la clausola fissata a 52 milioni di euro. Diciamo che saremo costretti a fare i conti con mille notizie di mercato vere, verosimili, fantasiose. Quello che conta sarà a tempo debito mettersi a sedere con lui e dare garanzie reali sulle ambizioni della società. E soprattutto, nel frattempo, non farsi distrarre dalle voci e arrivare là dove l’Europa inizia a contare per davvero. Abbiamo voglia di festeggiare. Ma restiamo umili: c’è sempre la rosticceria peruviana. Magari viene anche il Loco Vargas".