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Il giornalista e tifoso viola Angelo Giorgetti a Radio Bruno parte dall'analisi di alcuni temi di Juventus-Fiorentina di domenica sera per proiettarsi poi su altre riflessioni a tinte viola. Ecco le parti salienti del suo intervento.

“Partita strana contro la Juventus, la Fiorentina sembrava squadra a corto di motivazioni ma nella ripresa ha mostrato il suo lato consueto, la squadra si è avvicinata al gol con Gonzalez sfortunatissimo. È una gara da inserire in un contesto particolare, sprint finale, quello di una squadra che cercherà  di puntare sulla concretezza con le coppe in mezzo. Un approccio sì morbido, ma inconscio”.

‘Per difendere come fa la Fiorentina serve sempre la massima concentrazione’

Milenkovic? Guidare la difesa non è facile, e fare tre anni con la difesa che accetta sempre o quasi l’uno contro uno è difficile. Serve concentrazione assoluta e avere intorno anche la massima collaborazione del resto della squadra. Altrimenti chi si trova a difendere, rischia sempre di concedere gol. L’ho visto usurato mentalmente, deve esser sempre sulla corda e rischia di perdere tutte le certezze. Al momento la Fiorentina ha Arthur out, Gonzalez al 70% e Bonaventura che sta facendo tanti ruoli diversi”.

‘Commisso ha ridistribuito l’impegno di Barone su chi lavorava con lui. Italiano a fine corsa a Firenze'

Italiano mi sembra arrivato a fine corsa a Firenze, dopo il conflitto arrivato nel mercato di riparazione e anche dopo le ultime dichiarazioni fatte in seguito alla sconfitta col Milan. Penso che sarà rimpianto, per il tipo di identità che è comunque riuscito a dare, pur con delle sbavature. Il gruppo è ossessionato dalla voglia di vincere qualcosa e portare a casa un trofeo, anche se ci sono tanti giocatori in dubbio, vicini allo svincolo e non solo. Barone è stato un frontman molto spesso non apprezzato, Commisso ha deciso di riversare tutto l'impegno che aveva sugli uomini che lavoravano con lui. Non so cosa accadrà da giugno in poi, impossibile iniziare una nuova annata senza una nuova figura di riferimento come Barone, che aveva una fiducia pazzesca da parte del capo e grande libertà d'azione, cosa che gli attuali dirigenti non hanno”.


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