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La Fiorentina vince, anzi, stravince anche in Polonia, mettendo a segno la nona vittoria consecutiva in Conference League. Esattamente come a Sivas, sul tabellino dei marcatori compaiono quattro giocatori diversi, tra i quali soltanto uno si conferma in entrambe le occasioni. Con la rete al Lech Poznan, Arthur Cabral raggiunge Luka Jovic in testa alla classifica marcatori della competizione europea e si conferma il goleador di questa Viola, con 14 gol stagionali.

Numeri impensabili fino a circa due mesi fa; in questo senso, il successo ottenuto a Braga assume un’importanza ancor più grande. Il brasiliano ha dovuto far fronte a un anno molto complicato, nel quale ha portato tutte le sue difficoltà sul campo. A gennaio è stata addirittura messa in discussione la sua permanenza, cosa che a sentirla oggi sembra una follia, eppure è stata un’ipotesi valutata (e ai tempi in parte comprensibile). Ma Cabral ha avuto la fiducia del club e di Italiano, che spesso lo ha portato vicino a punti di non ritorno, ma che poi gli ha consegnato le chiavi dell’attacco. E il numero 9 viola, stavolta, non ha affatto deluso.

La ‘rapida e lenta’ metamorfosi è chiaramente un controsenso voluto. Lenta perché Firenze ha dovuto aspettare oltre un anno per trovare quel Cabral tanto amato a Basilea, che però ha incontrato parecchi problemi nell’adattarsi al calcio italiano. Con impegno e genuinità, il brasiliano non ha mai faticato nel conquistarsi l’affetto della piazza. E allora la metamorfosi rapida passa anche da qui: la doppietta che infrange il tabù, poi la continuità in fase realizzativa e la centralità nel gioco della Fiorentina. Passo dopo passo, in due mesi, l’ascesa del suo rendimento è vertiginosa. E da essa, passa anche una larga fetta della grande crescita della Viola.

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