Palladino e la Fiorentina hanno sgarbugliato una situazione complicata in venti giorni. Il coraggio dell'allenatore e un mea culpa da recitare
Finalmente una goleada per la Fiorentina, meritata, bella, esagerata in senso positivo, probabilmente contro la squadra in questo momento più fragile della Serie A, che ha dovuto per di più giocare in dieci per un tempo.
Finalmente Colpani
Ma sono tante le cose positive che ci portiamo via da questa trasferta, su tutte, finalmente, Colpani. Sbloccato, determinante, bello a vedersi. L’inizio era stato complicato per lui, perché reduce da una preparazione complicata, seguita all'arrivo in una nuova piazza, Firenze, che doveva capire. Può diventare davvero un calciatore determinante per un tecnico che ne conosce le qualità, per una squadra che quando spinge in velocità ne può esaltare estro e caratteristiche.
Peccato per gli infortuni, ma la goleada di Lecce dimostra che in questo momento la Fiorentina ha carburante e alternative giuste per vincere anche senza qualche big. Due vittorie consecutive e un incontro di cartello contro la Roma da preparare nel miglior modo possibile. Oggi, questa partita, può diventare uno scontro diretto. La classifica sta diventando frizzante, in una Serie A dove bastano ormai due-tre risultati buoni di fila per cambiare tutto.
Il coraggio di Palladino
Compresi i giudizi su un allenatore, Palladino, che oggi sta trovando la quadra giusta e quel coraggio che gli mancava. Il coraggio di mettere dentro Comuzzo, di rivoluzionare la difesa, di fare di necessità virtù. Oggi sarà difficile per chiunque rubare il posto ai giovani viola e non era certo una cosa facile o scontata. Palladino, tanto criticato, oggi sta diventando un valore aggiunto e un investimento giusto, per il presente ma anche per il futuro. Quinto posto in classifica, con le romane che faticano, con i viola che crescono, con qualche sogno nel cassetto da tenere chiuso almeno fino a marzo prossimo. Ma questa squadra sembra avere tutto, adesso, per provarci. Nessuno, compreso chi scrive, immaginava che Palladino riuscisse a sgarbugliare, in così poco tempo, una situazione così complicata.
Mea culpa
Una Fiorentina che appariva senza gioco e senza idee, in venti giorni ha cambiato proprio tutto, soprattutto l’atteggiamento. Recitare il mea culpa, essere contenti di questo, è il minimo che si possa fare. Sperando, davvero, che sia solo l’inizio.