Biraghi: “Vogliamo portare Firenze in campo. Con Astori si aprì un ciclo che ho giurato di far continuare. La città in festa? Voglio viverla, non immaginarla”
Cristiano Biraghi ha parlato così in vista di Fiorentina-Inter, gara valevole per la finale di Coppa Italia che si giocherà domani all’Olimpico di Roma:
“Firenze in festa? Vorrei viverla più che immaginarla. Siamo pronti. Abbiamo sempre avuto i nostri tifosi accanto, anche nelle trasferte lontane in Europa. Purtroppo i fiorentini non sono abituati a vincere tutti gli anni e vincere potrebbe essere straordinario. La squadra ha capito la passione che hanno i tifosi e la città nei confronti della maglia. Con la continuità di risultati che abbiamo avuto è normale che sia cresciuto l’entusiasmo. Il tifoso viola è particolare, a capito. Per la Fiorentina mette da parte tutto, anche la vita. Una volta che i nuovi hanno capito questo concetto, è stata una spinta in più per il gruppo. Domani, così come sempre, vogliamo portare Firenze dentro il campo. Domani sono sicuro che non avremo rimpianti, comunque vada.
Portare la fascia a Firenze non è facile, non che sia un peso. Vuol dire portare avanti un’ideale nato con Davide. L’obiettivo suo e della società era appunto ripartire, rifondare tutto e tornare ai livelli di prima. Poi ci ha lasciato e i capitani che sono venuti dopo di lui, me compreso, hanno giurato di portare avanti la sua idea. Sarà la prima finale per tanti, ma non vedo grossa apprensione nello spogliatoio. Quello che è successo al tifoso a Basilea? Credo fosse doveroso. Le prime voci che ci sono arrivate erano quelle di una situazione al limite. Con la curva si è creato un rapporto che va oltre il calcio. Non si incontra tutti i giorni Mattarella, ci ha fatto entrare subito in clima finale. Mi aspetto un’Inter che si presenta come una finalista di Champions League. A livello individuale fortissima, sulla carta la rosa è la più forte d’Italia. Ma ci siamo anche noi e ce lo meritiamo"
“Firenze in festa? Vorrei viverla più che immaginarla. Siamo pronti. Abbiamo sempre avuto i nostri tifosi accanto, anche nelle trasferte lontane in Europa. Purtroppo i fiorentini non sono abituati a vincere tutti gli anni e vincere potrebbe essere straordinario. La squadra ha capito la passione che hanno i tifosi e la città nei confronti della maglia. Con la continuità di risultati che abbiamo avuto è normale che sia cresciuto l’entusiasmo. Il tifoso viola è particolare, a capito. Per la Fiorentina mette da parte tutto, anche la vita. Una volta che i nuovi hanno capito questo concetto, è stata una spinta in più per il gruppo. Domani, così come sempre, vogliamo portare Firenze dentro il campo. Domani sono sicuro che non avremo rimpianti, comunque vada.
Portare la fascia a Firenze non è facile, non che sia un peso. Vuol dire portare avanti un’ideale nato con Davide. L’obiettivo suo e della società era appunto ripartire, rifondare tutto e tornare ai livelli di prima. Poi ci ha lasciato e i capitani che sono venuti dopo di lui, me compreso, hanno giurato di portare avanti la sua idea. Sarà la prima finale per tanti, ma non vedo grossa apprensione nello spogliatoio. Quello che è successo al tifoso a Basilea? Credo fosse doveroso. Le prime voci che ci sono arrivate erano quelle di una situazione al limite. Con la curva si è creato un rapporto che va oltre il calcio. Non si incontra tutti i giorni Mattarella, ci ha fatto entrare subito in clima finale. Mi aspetto un’Inter che si presenta come una finalista di Champions League. A livello individuale fortissima, sulla carta la rosa è la più forte d’Italia. Ma ci siamo anche noi e ce lo meritiamo"
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