Dopo il dicembre del Natale, il gennaio dei regali... per gli altri. Un mese pessimo per la Fiorentina, fra rigori sbagliati e innesti inesistenti dal mercato
Se dicembre è notoriamente il mese dei regali di Natale, non si può dire certo che gennaio sia uno dei mesi più simpatici dell'anno. E il gennaio 2024 passerà tristemente alla storia come uno dei peggiori di sempre per la Fiorentina. Se non fosse stato per la fortunata lotteria dei rigori in Coppa Italia, infatti, la squadra di Vincenzo Italiano avrebbe chiuso il mese con zero vittorie all'attivo.
I numeri del gennaio nero
Due sole reti (entrambe segnate nella stessa partita, di cui una su penalty), ben tre sconfitte (una contro una squadra che ne ha perse quattro delle ultime cinque, una la debacle in Arabia e l'ultima a causa dello scempio di Nico contro Sommer) e la bruttezza di tre - tre! - rigori falliti (Bonaventura, Ikoné… e appunto Gonzalez). Per quanto riguarda le reti subite, invece, il dato parla di sette reti gonfiate dagli avversari, con un tris rifilato da un Napoli che, con Mazzarri, è andato in porta soltanto sei volte nelle ultime 14 gare.
Regali (ergo, rigori sbagliati) per gli altri, mentre pochi i pacchetti sotto gli ulivi del Viola Park
E Italiano piange. O meglio, è tremendamente infastidito dall'immobilismo della società sul mercato (il riferimento qui va alla reazione in conferenza stampa post Inter). Il solo ingaggio di Faraoni è un insulto ad una rosa che sta(va) cercando con i propri mezzi di competere al meglio su tutti i fronti. In attacco, il reparto falcidiato dagli infortuni a gennaio, non è ancora approdato nessuno, anche se queste ultime ore ci dovrebbero consegnare il rimpiazzo di Brekalo. Rimpiazzi, appunto. L'unica voce che conoscono Barone, Pradé e Burdisso in questo momento. Nessun colpo da novanta, nessuna voglia di “rischiare” sborsando milioni importanti. La Fiorentina ERA quarta, lo è stata anche per diverso tempo; ma come dice il detto, è molto più dura restare in cima alla montagna piuttosto che scalarla. E Monte Morello non si era mai visto così ripido come in questo periodo.