Corvino: "Un peccato che mio padre non abbia potuto gioire con me dei successi che ho ottenuto alla Fiorentina di cui era grande tifoso. Mihajlovic in viola scelta che rifarei, lui uomo raro"
L'ex direttore dell'area tecnica della Fiorentina, Pantaleo Corvino, è stato intervistato da L'Avvenire, a poche ore dall'atteso confronto del sorprendente Lecce contro la Juventus.
Ma in questa intervista non sono certo mancati riferimenti alla sua esperienza in viola dove Corvino ha preso “fuoriclasse come Frey, Jovetic, Mutu. E poi quando sono tornato a Firenze la seconda volta ho cresciuto Vlahovic, Chiesa... ”.
E ancora: “Sono andato alla Fiorentina e con Prandelli abbiamo ottenuto quattro qualificazioni in Champions. Un lavoro eccezionale che ha portato Cesare a diventare ct della Nazionale vicecampione d’Europa del 2012. Ma l’allenatore che più ho amato è Sinisa Mihajlovic. Lo chiamai alla Fiorentina per aprire un altro ciclo, differente e in autofinanziamento. Il primo anno andò benissimo, al secondo, il suo licenziamento coincise con il mio primo esonero dopo 32 anni di calcio. Ma quella scelta di prenderlo la rifarei, perché Sinisa era un grande allenatore, ma soprattutto un uomo meravigliosamente raro, un amico che non dimenticherò mai”.
Ma Corvino ha anche rimpianti. “Uno soltanto - dice - aver fatto arrabbiare mio padre quando rinunciai alla carriera in Aeronautica per dedicarmi al calcio. Papà ha visto solo i miei inizi da ds, poi è morto... Peccato che non abbia potuto gioire con me dei successi che ho ottenuto, specie quelli alla Fiorentina di cui era un grande tifoso. Però sento che mi è sempre vicino e mi aiuta ancora a raggiungere altri traguardi”.