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Un’operazione lunga, ingarbugliata, onerosa e faticosa quella che ha visto protagonista Domilson Cordeiro dos Santos, in arte Dodô. Il classe ’98 cresciuto nel Coritiba si è trasferito a Firenze a titolo definitivo, firmando un contratto importante. Dodô ha scelto con forza e convinzione il progetto della Fiorentina. Dodô ha lasciato un club illustre come lo Shakhtar a causa di gravi dinamiche extra calcio, dovendo dare una nuova svolta alla propria carriera. Firenze e la Serie A sono un bel punto di ripartenza per il terzino brasiliano, acquisto oneroso e su cui la dirigenza viola ha puntato con veemenza. 


7/12/2021: questa la data dell’ultima gara ufficiale giocata dal difensore sudamericano prima di trasferirsi in Italia. Un giocatore che per più di 8 mesi è stato lontano dal terreno di gioco e che adesso dovrà ritrovare la forma e le sensazione migliori alla Fiorentina. Dodô è apparso spesso troppo nervoso, voglioso di mettersi in mostra ma non ancora con quella connessione testa-gambe tale da potersi esprimere al meglio e mostrare al pubblico viola ed italiano le doti che possiede. 


Impossibile pensare che il giocatore di Taubaté possa essere neppure lontanamente nel momento migliore: ecco perché è inutile accanirsi sul giocatore ma serve avere pazienza. Appena mister Italiano avrà dato continuità al giocatore, sarà possibile un primo bilancio sul rendimento dell’ex Shakhtar. Dopo una gara da titolare del calciatore tuttavia è impossibile formulare alcun giudizio argomentato o avventurarsi in paragoni con l’ex proprietario della fascia destra, Odriozola. E’ bene poi ricordare che anche lo spagnolo necessitò di un periodo di rodaggio ed assestamento prima di iniziare ad essere un fattore. 


Nel calcio troppo spesso l’equilibrio non esiste. Nelle piazze che vivono di calcio, come Firenze, i giudizi di pancia si sprecano. Proprio per questo è necessario analizzare lucidamente e contestualizzare le situazioni, onde evitare di gridare in modo frettoloso al problema, che spesso magari neppure c’è.


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