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Meglio un nome che non fa saltare dalla sedia ma che conosce già il campionato italiano, oppure una pista estera che potrebbe rappresentare un rischio ma anche un potenziale crack? È il grande quesito che, se vogliamo, rappresenta il mercato della Fiorentina e in particolare i nomi che in questi giorni stanno gravitando intorno all'orbita viola. Perché se è vero che l'usato sicuro è sempre stato un grande classico di Daniele Pradè, è vero anche che le botteghe nostrane sono sempre più care e che a volte occorre guardare altrove per far tornare i conti.

Il discorso vale per vari ruoli, a partire dal portiere: Audero è un veterano della Serie A, ma forse abbiamo già visto tutto ciò che può dare. Completamente da scoprire invece Grabara, tra la possibilità di una bella sorpresa (in fondo c'era chi storceva il naso per Maignan e Onana) e il rischio di un Lafont 2.0. Detto che i profili più allettanti sono sfumati, vedi l'ormai irraggiungibile Vicario ma anche quei Falcone e Caprile che in prospettiva potevano rivelarsi degli ottimi affari.

E che dire invece dell'attaccante? Nzola è quanto di più basico si possa chiedere, il classico centravanti di una squadra piccola che cerca il salto di qualità. Conosce bene il campionato e soprattutto Vincenzo Italiano, ed è proprio quest'ultimo il fattore da tirare in ballo di fronte al pensiero che, forse, sulla carta tra lui e Cabral non c'è tutta questa differenza. Dalla parte opposta del ring, invece, c'è Lucas Beltran: qualche video su YouTube è tutto ciò di cui possiamo disporre al momento, ma quanto basta per alimentare la voglia di qualcosa di nuovo ed esotico. 

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L’ennesimo gioiello del vivaio del River Plate? Lucas Beltran sembra avere tutte le carte in regola per consacrarsi co...

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