Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, in un'intervista rilasciata a RTV38, ha ripercorso le tappe dei suoi rapporti con la Fiorentina e l'odissea stadio che ha dovuto vivere. 

Campi Bisenzio

“Non mi convinceva il fatto che lo stadio si facesse fuori da Firenze, perché ricevevo pressioni in quel periodo per restare in città. Ma non sono mai stato contrario all'intervento privato e infatti non c'è mai nessuna dichiarazione su questo argomento. Anzi, sono quello che nel 2013 si è impegnato affinché si facesse una legge per facilitare l'intervento dei privati nella costruzione degli stadi. Non ho mai compiuto alcun atto né politico, né formale che potesse impedire di fare alla società uno stadio altrove. Col senno di poi mi viene da dire, che cosa sarebbe successo se lo stadio si fosse costruito a Campi? Due metri di acqua a novembre in quella zona, una tragedia, perché il nostro è un territorio pieno di vincoli idrogeologici”.

La lettera scritta con Commisso contro i vincoli al Franchi

“Ho sempre avuto grande rispetto per Commisso e un bel rapporto umano, perché ho sempre ammirato quello che ha fatto da imprenditore. Quando attacca la burocrazia ha ragione e io sono stato al suo fianco in molte battaglie. Abbiamo chiesto insieme al ministero dei beni culturali di togliere il vincolo dalle curve, perché si era convinto di poter rifare il Franchi, a condizione che si potessero abbattere le curve. Abbiamo scritto una lettera e abbiamo chiesto all'allora soprintendente Pessina di dare un giudizio positivo al progetto di Casamonti, presentato dalla stessa Fiorentina”.

“Ci hanno richiesto soluzioni e le abbiamo trovate”

“Io sono una persona pacata, ma ferma e tenace. Non ho mai fatto mancare la mia disponibilità al dialogo con la Fiorentina, ma ho sempre tenuto la mia linea. Sono tutti bravi a stare alla finestra e a criticare e a mettere la propria faccia accanto alla Fiorentina, io ho sempre preferito i fatti. Ci hanno chiesto di trovare la soluzione per fare giocare la squadra al Franchi durante i lavori? L'abbiamo trovata. Ci hanno chiesto di trovare una soluzione per uno stadio alternativo…e abbiamo trovato il Padovani che avrà 18 mila posti”.

I 55 milioni definanziati per il Franchi

"Sono risorse che spettano alla città di Firenze, non abbiamo interrotto il nostro dialogo con il Governo, resto fiducioso sul fatto che si possa fare con noi quello che è stato fatto per Venezia. Se non li dovessimo ottenere dal Governo, ci sono altre due soluzioni: che la Fiorentina faccia un intervento e si trovi un accordo per la concessione, con un canone simbolico di poche centinaia di euro. Altrimenti ci sono fondi a tasso zero che possono essere ripagati dagli introiti dei title sponsor per lo stadio. Un mutuo senza che i cittadini mettano un euro”.

La copertura integrale dello stadio

“I 150 milioni di euro che abbiamo, devono essere spesi entro il 2026 e per quell’anno ci sarà anche la copertura della Fiesole. Per completare il tutto possiamo farlo, con le risorse che troveremo, nel giro di pochi mesi dopo il 2026. Avremo un nuovo Franchi e con una copertura integrale”.


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