Terracciano: "Una grande parata col Bruges, determinante per andare in finale ad Atene. Italiano ci ha dato la convinzione di poter lottare contro tutti e Dodô dovrà offrirmi una cena se..."
Il portiere della Fiorentina, Pietro Terracciano, è stato intervistato da Radio Serie A, ed ha spaziato su diversi argomenti in questa chiacchierata.
Finale di Conference
Sulla finale di Conference: “L’attesa cresce, abbiamo da affrontare un impegno importante a Cagliari e dopo andremo direttamente ad Atene per affrontare questa finale che per noi è importantissima. Prima però dobbiamo concentrarci sul campionato e acquisire la certezza di poter giocare in Europa. E' chiaro che la finale sia un impegno fondamentale, per noi e per la città, è normale che più di un nostro pensiero sia rivolto a quello. Sappiamo già quello che ci aspetta dopo l'esperienza che abbiamo fatto l'anno scorso e tutto quello che abbiamo vissuto dal punto di vista emotivo, abbiamo disputato una grande finale e l'abbiamo persa nel modo che avete visto tutti”.
La parata col Bruges
Determinante per andare ad Atene è stata la parata fatta da Terracciano nel finale della partita col Bruges: “È stato un grande intervento, c'è stato un tiro deviato che ho visto arrivare all’ultimo ed ho dovuto fare un cambio direzione; sono contento del fatto che sia servito per farci arrivare in finale. Dodô? Gli ho detto che in caso di vittoria in finale dovrà offrirmi una cena”.
Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano è stato probabilmente l'allenatore più importante per la carriera del portiere gigliato: “Sicuramente è quello che mi ha dato più fiducia, non posso che essergli grato per questo fatto e per il fatto che mi ha arricchito. Italiano mi ha fatto interpretare il ruolo del portiere in maniera diversa dagli anni precedenti. Inoltre in questo triennio ci ha dato la convinzione di potercela giocare contro chiunque e in ogni campo. Non ci siamo mai schiacciati sull'avversario, dimostrando sempre di essere all'altezza della situazione”.
Joe Barone
Su Joe Barone: “È stata una perdita importante per la Fiorentina, aveva un modo di rapportarsi con noi diverso da tutti gli altri dirigenti con cui ho avuto a che fare nella carriera. Era un modo di fare molto familiare il suo ed è stata un grande dolore la sua scomparsa per tutti. Dobbiamo dedicare a lui e alla sua famiglia, l’impegno massimo, ogni giorno: la dedizione che aveva per la Fiorentina deve essere anche la nostra”.