Viviano e un possibile ritorno nel ruolo di vice-Lafont. Ma siamo sicuri che sarebbe davvero così?
In queste ore sembra prendere sempre più quota l'ipotesi di un ritorno a Firenze di Emiliano Viviano. Una notizia che divide, tra l'ammirazione per la sua fede viola e i dubbi di molti sulle sue qualità tecniche. Da specificare però che Viviano non è più quello della stagione 2012/13, anzi non lo è mai stato. Quell'anno il portiere di Fiesole veniva da un bruttissimo infortunio che l'aveva tenuto a lungo fuori dal campo. Le prestazioni ne risentirono ampiamente, e furono molti i suoi svarioni al punto che Montella gli preferì talvolta un Neto ancora acerbo. Ma negli anni seguenti, in particolare con la maglia della Sampdoria, Viviano ha dimostrato di essere ben altro. Un portiere dallo stile classico, puramente italiano, sinonimo di sicurezza ed esperienza. Pochi miracoli, ma anche pochi errori; e poi, una spiccata tendenza nel parare i calci di rigore. Da ricordare anche come Viviano, negli ultimissimi mesi, abbia contributo in modo sostanziale alla salvezza della Spal.
Il suo ritorno, dunque, sarebbe quello di un portiere che si avvia alla fase finale della carriera, ma ancora pienamente in forma e con tanta esperienza sulle spalle. Ma queste caratteristiche non sarebbero proprio quelle che la Fiorentina sta cercando, date le tante leggerezze giovanili di Lafont? A quanto pare no, nel senso che la società continua a ribadire di voler puntare sul francese come titolare. Tuttavia, Viviano accetterebbe di buon grado anche il ruolo di numero dodici pur di tornare nella sua amata Firenze. Una presenza ingombrante che da una parte potrebbe spronare Lafont, dall'altra mandarlo ancor di più in confusione. Nella seconda ipotesi, Viviano sarebbe un ottimo sostituto, che forse darebbe ancora più sicurezza. Una cosa è certa: con lui Montella avrebbe spesso quantomeno il beneficio del dubbio. E le gerarchie tra i pali non sarebbero più così scontate.