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Palladino è un allenatore fortunato. Nel calcio, quando la situazione precipita, all’allenatore si dà una prova d’appello. Il tecnico della Fiorentina, invece, ne avrà due. La prima domani, in Conference League, nella gara di ritorno contro il Panathinaikos. Occorre ribaltare il risultato dell’andata. Due gol di scarto per procedere in questa triste coppa europea di terza categoria, che però è pur sempre meglio di niente (talvolta penso che invece sarebbe meglio niente, ma questo è un altro tema).

La prima prova

Se la Fiorentina, considerata insieme al Chelsea una delle due favorite per la vittoria finale, dovesse essere eliminata dai greci, considerando anche l’andamento in campionato, decidere il “salto della panchina” sarebbe, credo, inevitabile perfino per un presidente come Commisso, restio a questo drastico provvedimento. 

L'appello

Però domenica, dopo soli tre giorni, ci sarà la partita contro l’odiata Juventus. Si potrebbe affrontarla con la squadra senza guida tecnica o con un nuovo allenatore che non sa neanche dove sono gli spogliatoi? Ecco quindi che se andasse male domani, Palladino avrebbe una prova d’appello bis. Infatti una vittoria contro i bianconeri, oltre a dare un po’ di ossigeno ad una classifica da tempo col fiato corto, rilancerebbe il morale di giocatori e tifoseria e puntellerebbe la panchina viola. Chi mai potrebbe essere allontanato dopo una vittoria contro la Juve?

Se, invece, Palladino dovesse fallire entrambe le occasioni di riscatto, il momento per l’esonero sarebbe ottimale. Dopo la partita di domenica ci sarà la pausa del campionato per gli impegni della Nazionale. Quale miglior occasione per un avvicendamento tecnico non troppo in corsa?  

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