Il problema Curva Ferrovia, ma Commisso non è responsabile per le condizioni dello stadio. Con i prezzi che si alzano si deve alzare anche la qualità della squadra
Firenze si divide sempre, figuriamoci su una campagna abbonamenti, quella appena annunciata dalla Fiorentina, con prezzi che aumentano di un quarto rispetto allo scorso anno. E’ tanto il 22% circa di aumento medio tutto assieme, vero. Ma è anche vero che da prima del covid i prezzi non erano mai stati cambiati. E oggi, rispetto ad allora, c'è in più il ‘problema Curva Ferrovia’, con la storia del restyling sempre in bilico e con il rischio di chiusura del settore.
Certo, il discorso è sempre lo stesso: possibile spendere così tanto per uno stadio, il Franchi, fatiscente, senza copertura, con dei bagni e dei servizi indecenti? La risposta è semplice. Ma è anche vero che poco c’entra Commisso, che il suo tentativo per rinnovare l'impianto lo ha fatto, e che probabilmente oggi avrebbe chiesto gli stessi soldi a chi si sarebbe voluto abbonare, offrendo un servizio ben diverso.
Discorsi vecchi, stessa trama. La speranza è solo una: che con i prezzi che si alzano (lo ripetiamo, a scanso si equivoci, eccessivamente) si alzi anche la qualità di una squadra che oggi ha bisogno di rinforzi importanti, per fare un nuovo step, per aumentare ancora di più il livello di appeal della società.
Tra pochi giorni sarà Viola Park, si apriranno le porte a quello che sarà il vero fiore all’occhiello di Rocco e dei suoi uomini. Nonostante qualche ritardo è stato costruito in tempi buoni tenuto conto del fatto che siamo in Italia, segno che quando i soldi li mette un privato tutto viaggia in modo diverso. Gli abbonati non mancheranno, nonostante gli aumenti cospicui, ma prima è giusto far vedere e far capire a tutti che Fiorentina sarà ai nastri di partenza della prossima stagione. Sta tanto, o forse tutto lì.