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La Fiorentina si è voluta tutelare, adottando una strategia francamente difficile da contestare. Le certezze che abbiamo oggi su De Gea d'altronde non c'erano qualche mese fa, e poter contare su un paracadute come Terracciano era fondamentale. Troppo rischioso promuovere subito Martinelli, che si sarebbe ritrovato prematuramente titolare qualora lo spagnolo non avesse dato garanzie fisiche e tecniche.

De Gea non si discute più… e Terracciano l'ha capito

Un discorso che, ovviamente, oggi non vale più. De Gea si è dimostrato un fuoriclasse e il suo posto da titolare non sarà mai in discussione, motivo per cui la presenza di Terracciano non ha semplicemente più senso. Il numero 1 viola pensava di potersi giocare il posto con il collega, ma la realtà si è rivelata diversa ed è evidente che la Conference non gli basti più.

Due esigenze collegate per il futuro della Fiorentina

Da una parte dunque c'è la volontà di Terracciano, che forse preferirebbe spendere gli ultimi anni di carriera facendo il titolare in una piazza meno importante di Firenze (e ne avrebbe tutte le carte in regola). Dall'altra c'è l'esigenza della Fiorentina di cominciare, stavolta per davvero, a mettere alla prova Tommaso Martinelli

A gennaio un unico scenario possibile

Due cose che, salvo colpi di scena, dovrebbero manifestarsi a partire da gennaio. Terracciano sembra avere le valigie in mano e Martinelli, di conseguenza, pronto a prenderne il posto nel ruolo di numero 12 e di portiere di coppa (Christensen, a quel punto, potrebbe essere reintegrato come terzo). Un buon modo per preparare la strada, pur con cinque mesi di ritardo, a uno scenario di cui si vocifera da tempo: il tifoso viola Martinelli titolare tra i pali della sua squadra del cuore. Sarà così una volta conclusa l'era di De Gea? Senza Terracciano, sicuramente, potremo farci un'idea più precisa. 


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