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In tanti, dopo e forse anche durante la sconfitta con l'Udinese, avranno pensato che alla Fiorentina manca un uomo in mezzo al campo. L'attacco a quattro (contro i bianconeri: Colpani, Beltran, Sottil, Kean) sbilancia troppo la squadra, un esperimento già provato a Bologna (con Gudmundsson al posto di Sottil). Dopo il malore di Bove, alcuni equilibri si sono inevitabilmente rotti, poiché il centrocampista di proprietà della Roma raccordava almeno due reparti (centrocampo e attacco, appunto). Adesso che il ragazzo non può giocare, Palladino deve trovare una soluzione alternativa. 

L'alternativa si chiama Richardson

In panchina, nel primo KO interno del campionato, è rimasto Richardson, mezzala di qualità, ripresasi da poco da una lesione di secondo grado. Doveroso specificare l'entità dello stop vista la velocità con la quale il marocchino è tornato a disposizione, anticipando il rientro prima del 2025. Palladino gli ha preferito Mandragora per provare a riprendere la banda di Runjaic ma l'ex Reims possiede delle doti che nessun'altro centrocampista gigliato mostra. Una di queste è rappresentata sicuramente dalle lunghe leve, che gli consentono di intercettare le linee di fraseggio avversarie con relativa facilità. Un altra è il colpo di testa: con il LASK lo abbiamo visto all'opera in fase offensiva, ma Richardson può vincere duelli aerei anche in mezzo al campo. Una qualità che, per cercare degli esempi del recente passato, né Duncan, né tantomeno Amrabat possedevano.

Prima del mercato, va sperimentato un nuovo centrocampo

Aspettando i rinforzi (necessari) dal mercato di riparazione, Palladino ha a disposizione pochissime carte per ritrovare un nuovo undici ideale. L'assenza di Bove è pesantissima: sulla sinistra il problema non è Sottil - uno dei migliori in campo con l'Udinese - bensì la mancanza di un centrocampista di gamba che sappia rientrare al momento opportuno. Ancora è presto per parlare di obiettivi esterni, piuttosto è possibile che contro la Juve venga riproposto Martinez Quarta in mediana, una soluzione già sperimentata in Conference League. Un esperimento, appunto, che però non ha mai portato i frutti sperati. Richardson, invece, potrebbe costituire quell'elemento di movimento, indispensabile ad una squadra - talvolta - troppo statica con i soli Cataldi e Adli. Due mediani che a volte si pestano un po' i piedi, per dirla con gergo calcistico. Il marocchino, dal canto suo, ha voglia e gli stimoli giusti per giocare, anche nei match di cartello. Juventus e Napoli chiudono e aprono 2024 e 2025: la Fiorentina deve assolutamente ritrovare punti se non vuole svegliarsi dal bellissimo sogno che l'ha tenuta incantata finora. 

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