Astfanginn: ode a Gudmundsson

Come si dice ‘amore’ in islandese? Bastano tre semplici lettere, A-S-T, che racchiudono in questo momento il sentimento provato dai tifosi della Fiorentina verso Albert Gudmundsson. Siamo tutti àstfanginn del numero 10, INNAMORATI del suo talento e dei suoi gol, alcuni già iconici.

Imparabile
Ce lo siamo gustati fin troppo poco. Sono state più le volte in cui è mancato rispetto a quelle in cui ha inciso. Ma l'ex del Grifone, adesso, sta trovando la sua misura a Firenze. Contro la Juventus il terzo gol consecutivo dopo quelli a Napoli e Panathinaikos, un centro che porta a 80 la sua percentuale di precisione al tiro. Difficile trovare in Serie A, e negli altri campionati europei, un altro attaccante così prolifico quando va a concludere. Meret e Di Gregorio, portieri di formazioni da scudetto, ne sanno qualcosa. Semplicemente, imparabile.
Imprendibile
Ma anche imprendibile, palla al piede. L'uomo di ghiaccio sembra pattinare sul manto erboso, scivolando a destra e a sinistra, sgusciando agli avversari, come una trottola inarrestabile. Uno spazzolatore di curling che ama farsi beffe dei suoi inseguitori. E quando non gli leggono la targa, cercano di fermarlo in maniera irregolare. Dalla trequarti in su, Gudmundsson diventa imprendibile. Locatelli e Thuram, due dei migliori mediani del nostro campionato, portati a spasso e saltati come birilli: l'evasione dai dettami tattici di Palladino ha liberato un demone. Un'entità inafferrabile, intangibile. A differenza delle sue qualità, visibili ad occhio nudo, senza bisogno di chissà quale microscopio.

Un numero DIECI di così pregevole talento non si vedeva da anni a Firenze. Nico Gonzalez non era certo quel tipo di giocatore ma quello visto al Franchi non gli si avvicina nemmeno. Finalmente, l'allenatore ha afferrato il concetto: la spalla di Kean, per molto tempo Beltran, non deve giocare a centrocampo. Con i tre nel mezzo, dove Fagioli diventa imprescindibile, non c'è più bisogno di far arretrare il trequartista. E una seconda punta, un funambolo del pallone, un giocoliere sferico come ALBERT deve stare al fianco del centravanti. Viva la libertà, viva l'Islanda: siamo tutti ástfanginn di Gudmundsson.