Un investimento dal sapore di delusione: dopo appena un anno Pulgar potrebbe già finire in panchina
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Erick Pulgar è senz’altro l’esempio perfetto della differenza tra il dire e il fare. Nel senso che, quando arrivò, le aspettative erano ben diverse da quello che poi abbiamo visto in campo. Sia chiaro, nessuno aveva identificato in Pulgar un campione straordinario, ma l’impressione era che dal Bologna fosse arrivato un profilo in grado di risolvere molti dei problemi che la Fiorentina aveva a centrocampo. Il cileno, invece, ha avuto un rendimento medio-basso, costellato di pochissime giocate decisive. Nemmeno una punizione vincente, qualche assist sporadico, e la grande freddezza dal dischetto come unica certezza. Un po’ poco per un giocatore pagato dieci milioni. Sicuramente la Fiorentina non penserà di cederlo, dato l’investimento fatto. Rimane tuttavia probabile che Pulgar si ritrovi già tra le riserve al suo secondo anno in viola, per un semplice motivo: Castrovilli e Amrabat dovrebbero essere i nuovi titolari inamovibili, e in un eventuale centrocampo a tre (escludendo gli esterni) l’unica casella vuota rimarrebbe quella del regista. Un ruolo che Pulgar ha già svolto quest’anno, con scarsi risultati. Essenzialmente, perché il cileno non è un regista. E’ allora quasi sicuro che la Fiorentina andrà ad investire su un profilo di livello in quella posizione, per completare il reparto. Viene da sé che Pulgar, se si considera anche la presenza di Duncan, rimarrebbe nient'altro che una seconda scelta. Un epilogo deludente per tutti, viste le premesse dell’estate scorsa.
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