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La Fiorentina torna a Firenze da Nicosia con l'amaro in bocca, Palladino con diverse certezze in più, quasi tutte non bellissime. Questa squadra non ha due rose titolari. O meglio, le ha ma sono troppo distanti tecnicamente l'una dall'altra. La prima super competitiva, la seconda a fatica contro anche squadre mediocri. Lo abbiamo visto in campionato da una parte, lo abbiamo visto contro The New Saints, San Gallo e Apoel Nicosia dall'altra. 

Turnover ibrido

Il divario dei singoli è troppo. Non ci avventuriamo in paragoni tra i “titolari” e le “riserve”, la differenza è oggettiva. Una soluzione c'è? Ci può essere. Un turnover ibrido: un mix di titolari e riserve per le partite di coppa. Quello che probabilmente prenderà in considerazione Palladino d'ora in avanti. Serve tempo anche all'allenatore viola, lo abbiamo visto a inizio stagione. 

Zero drammi

Zero drammi, non è il momento. In Conference è tutto recuperabile, soprattutto visto il livello delle avversarie. Ora c'è da non sbagliare in Serie A, per continuare/ritrovare su quell'onda di entusiasmo che hanno caratterizzato l'ambiente viola in queste ultime settimane. Al Franchi contro il Verona. La partita alla portata per rivedere la squadra che ci piace, davanti a uno stadio tutto pieno. Questa volta i tifosi viola ci saranno e la Fiorentina potrà contare anche sul suo 12esimo uomo. Poi la sosta. Serve vincere. 

 

 


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