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Circa una settimana fa, la botta di Alfred Duncan sbloccava il match contro la Juventus e trafiggeva una porta che in tutta la stagione era stata stregata per la Fiorentina. Da un parapiglia in area di rigore, che aveva visto prima una testata tra Chiellini e Piatek e poi un pallone smistato da terra di Bonaventura, è nato il gol viola per l’Europa, quello che ha sancito il ritorno nel calcio che conta. A segnarlo è stato proprio quel giocatore che ha passato una stagione da gregario, aiutando i compagni, spesso correndo per due, sacrificandosi sempre e lamentandosi mai. Quella di Duncan è senza dubbio una rinascita. Dopo che Iachini l’aveva scaricato, mandandolo a Cagliari per non averci creduto, Italiano lo ha rimesso in carreggiata, utilizzandolo costantemente e da subito. Con gli infortuni delle mezzali, prima Castrovilli, poi Bonaventura e infine ancora Castrovilli, il ghanese ha trovato tantissimo spazio, riuscendo a ritagliarsi anche un ruolo di quasi-protagonista. Nell’ultima partita, però, quel “quasi” se n’è andato definitivamente, grazie alla rete che, da otto giorni a questa parte, fa ancora godere tutti i fiorentini.

Il calciatore meno atteso, quello che a inizio anno non sembrava far parte del progetto tecnico, si è rivelato decisivo. Battendo Perin, Duncan infatti ha riportato la Firenze del calcio tra le stelle. Nel posto in cui merita di stare una squadra che ha dimostrato che pure i gregari possono prendersi la prima pagina. Il gol alla Juve non è stato comunque il primo della stagione dell’ex neroverde. Già contro il Milan al Franchi aveva aperto le marcature di una partita che alla fine avrebbe visto la vittoria contro i futuri campioni d’Italia. Un gol di rapina, come d’istinto sono le sue giocate: recuperi palla repentini, scatti improvvisi quando gli avversari meno se lo aspettano. E, appunto, conclusioni impreviste. In una parola, un giocatore imprevedibile. Forse proprio il fatto di non essere considerato come il più pericoloso, rende Duncan una spina nel fianco. Un calciatore che per il suo modo di farsi sentire si potrebbe definire “fastidioso”. Sicuramente inaspettato, così come impronosticabile era il suo gol nella partita più importante.

Per il futuro, Alfredino può essere un ottimo jolly nelle carte di Italiano, un profilo che in una rosa che farà tre competizioni può dare il suo contributo. Il mercato poi dirà se sarà ancora un titolare oppure ricoprirà un ruolo di utile riserva, sempre pronto in ogni caso a dare una mano ai propri compagni. Intanto, l’uomo-Europa della Fiorentina si gode le vacanze nella sua masseria in Puglia, un posto delizioso per ricaricare le pile e farsi trovare pronto al ritiro estivo. E magari chissà, proprio in questo momento, tra un’orecchietta alle cime di rapa e un polpo in pignata, il sempre sorridente Alfredo starà godendo a riguardarsi il suo gol che è valso l’Europa.


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