Tutti i motivi e tutti i colpevoli: ecco perché la Fiorentina non sa più vincere
Proviamo ad analizzare a mente fredda i problemi della Fiorentina. Cinque pareggi consecutivi possono racchiudere il tutto principalmente in 3 punti, che adesso andiamo ad analizzare nel dettaglio.
- In primo luogo si può parlare della mancanza di un’alternativa a Simeone. Se vi ricordate l’anno scorso nel girone d’andata spesso e volentieri era sostituito da Babacar (o comunque giocavano assieme togliendo dalle spalle strette di Simeone tutto il peso dell’attacco viola) che andava a segno. Un esempio su tutti: Cagliari-Fiorentina, subito prima di Natale, in cui dopo una decina di occasioni favorevoli fallite dalla Viola, segnò Babacar appena subentrato;
- la mancanza di un regista di ruolo che ha portato uno dei nostri centrocampisti più prolifici, Veretout, fuori ruolo e lontano dalla porta. Il risultato sono altri gol in meno ed un regista discreto ma pur sempre adattato;
- la mancanza di cattiveria agonistica e di esperienza di una squadra giovanissima, costituita da diversi talenti ma anche da nessuna chioccia capace di essere decisiva nei momenti clou delle partite e di dare coraggio ai giovani intorno.
Fiorentina: di chi le colpe della crisi
Di chi le colpe allora? Analizzando i tre punti, i principali colpevoli sono rappresentati da chi ha costruito la squadra, cioè Corvino e Freitas, anche se non va dimenticato chi ha disposto il solito budget zero.
Su Pioli siamo invece combattuti: che la squadra dopo oltre 1 anno non abbia un gioco fluido è sotto gli occhi di tutti, ma noi non ci lamentiamo forse di aver pareggiato partite dove abbiamo concesso poco e creato molto senza segnare o segnando un goal soltanto? Allora Pioli qualche merito dovrà pur averlo se concediamo poco e creiamo abbastanza, poi non è lui a sbagliare sotto porta o a far sì che alla prima distrazione si subisca una rete. E poi ancora, l’allenatore perfetto per lavorare con i giovani era Nicola, che ora è andato all’Udinese e non è più disponibile.
Quello che manca a Pioli è un minimo di acume e coraggio nei cambi, al 90% sempre uguali: una punta per una punta, un centrocampista per un centrocampista, oppure qualche rischio in più se lo prende se la Fiorentina sta perdendo, ma in modo scontato, direi quasi scolastico.
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