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Ho cercato di mettermi nei panni di Vasquez e Sernicola, i due grigio-rossi deputati a difendere la fascia sinistra della Cremonese contro la Fiorentina. Immagino che l’allenatore si sia loro raccomandato di studiare bene le movenze di Nico Gonzalez, l’uomo più imprevedibile dei viola, ipotizzato come probabile avversario. In subordine si saranno documentati su Ikone, magari anche su Sottil (talvolta viene spostato su quel lato). Certamente se qualcuno gli avrà suggerito di prendere in considerazione Kouame, la risposta sarà stata: “Dai non scherziamo”. E invece…

L’ivoriano ha prima sorpreso con la sua discesa in campo (più imprevista di quella di Berlusconi nel ’94), ma ancor più con una prestazione rimarchevole. Quanto meno all’Anderlecht gli hanno insegnato a stoppare il pallone, a controllarlo e perfino a difenderlo. Non è mai troppo tardi, come insegnava il maestro Manzi.

Ora però occorre capire rapidamente se il “fattore K” può essere un valore aggiunto per una Fiorentina a caccia di Europa, oppure solo buona merce di scambio per un esterno (e/o una mezzala) di qualità.

Probabilmente non lo vedremo in campo col Twente, però potrebbe nuovamente essere il colpo a sorpresa (attenuata) nella trasferta di Empoli. Sempre allo scopo di preservare Gonzalez per il ritorno di Conference. “Fattore K” protagonista: da Kokorin a Kouame, passando per Ikone. E scusate l’orribile rima baciata.


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