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Le questioni sono due: o la Fiorentina non ha ricambi per giocare ad alto livello in Serie A oppure chi subentra dà mediamente non più del 50% delle proprie possibilità. Perché tra le varie cose emerse dall'acquitrino di Empoli c'è anche che gli azzurri hanno cambiato l'esito del pomeriggio anche grazie alla panchina. Se Haas, entrato per Zurkowski, e Marchizza, per aggiungere peso a sinistra, non hanno combinato chissà cosa, diverso è il discorso per Bajrami e Bandinelli che hanno imbastito il gol dell'1-1.

Dall'altro lato, Italiano ha atteso il 58' per giocarsi Gonzalez, che naturalmente riserva non è, e aveva scelto prima Castrovilli (che titolare non lo è più...) e poi Maleh e Amrabat. Nel complesso impatti inconsistenti, incapaci di reggere un centrocampo andato via via sgonfiandosi. E dire che il marocchino, proprio dell'aggressività e dell'impeto farebbe le sue doti principali (perché da regista davanti alla difesa, mamma mia...). Se di responsabilità di Italiano si vuol parlare, andrebbe ricercata più nella tendenza di tutta la squadra, riserve e titolari, a crollare di testa in alcuni momenti, specialmente dopo aver subito un gol. Sui cambi però, l'allenatore viola ha fatto un po' "la frittata con le uova che aveva", per citare un suo collega.

Ah poi alla fine Andreazzoli ha inserito anche La Mantia, attaccante con più B che A in carriera. E pensare che in panchina c'era perfino Mancuso, bomber della passata stagione, il quarto/quinto attaccante. Ma insistere sulla numerosità degli attacchi altrui ormai è un po' come sparare sulla croce rossa.


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