Gravina: "Ci sono progetti esecutivi già finanziati come quello di Firenze. È il momento di realizzare nuovi stadi ed Euro 2032 è un'opportunità da cogliere"
Il nuovo Artemio Franchi ospiterà le gare di Euro 2023? Sì, la possibilità c’è ed è concretissima. Perché dalle parole del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, pronunciate a margine dell'assegnazione degli Europei 2032 a Italia e Turchia, emerge come l’impianto di Firenze sia uno dei papabili per ospitare alcune gare.
E però, rispetto ai dieci stadi inizialmente indicati dalla Figc in vista di una corsa in solitaria (Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari), il numero si dimezzerà. Le partite verranno infatti ripartite equamente fra i due Paesi ospitanti, e all’Italia come alla Turchia saranno sufficienti cinque stadi. Ci sarà quindi una specie di contest tra dieci città per altrettanti stadi. Le dieci città dovranno presentare i loro progetti entro la fine del 2026.
Ed è sostanzialmente qui che si gioca la partita per Firenze, secondo quanto dice Gravina: “E’ un evento importante, il nostro Paese non ha avuto la possibilità di organizzare un grande evento calcistico da Italia '90 e credo sia un giusto premio al mondo del calcio. Stadi? Ci sono dei progetti esecutivi come Bologna, Firenze e Cagliari, già finanziati. Ci saranno dei criteri che fisseremo a breve, noi ci auguriamo che ci possa essere impegno da parte di tutti".
"Euro2032 - ha aggiunto Gravina - rappresenterà opportunità che tanti devono saper cogliere perché il nostro paese deve capire che è arrivato il momento di realizzare nuove strutture; questa manifestazione non ha capacità realizzativa diretta sugli stadi, ma può permettere di buttare giù maschere che abbiamo sovrapposto per non avviare un processo di cambiamento".