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Houston, abbiamo un problema. Anche se qui nessuno si trova in orbita, la base spaziale registra una falla nel sistema. Nel circuito della rete. Precisamente in quella degli avversari, mai gonfiata dal centravanti brasiliano nelle prime due amichevoli. Arezzo e Always Ready sembravano asteroidi dall’impatto soffice, ma per Cabral si sono rivelati più duri del previsto.

Anche contro la modestissima compagine boliviana, il numero 9 della Fiorentina è rimasto a secco, con all’attivo giusto due conclusioni sparacchiate addosso a Jimmy Roca (il buffissimo portiere del club di El Alto). Ma è stato proprio in generale che la sua prestazione non ha convinto. Avulso dal gioco, poco servito dai compagni, quasi come se la squadra sapesse di giocare con un falso nueve e quindi a rifinire dovessero andare il trequartista e gli esterni.

Campina Grande (luogo che ha dato i natali all’ex Basilea) ha avvertito un colpo anche al momento della sostituzione del suo beniamino. Arrivata pure nella ripresa – per cercare di farlo sbloccare – quando la maggioranza dei suoi compagni era stata cambiata all’intervallo. La “beffa”, si fa per dire, è stata poi servita dal sostituto di Cabral, che è riuscito nell’intento cui il brasiliano non era stato in grado in quasi un’ora di gioco. Trafiggere il portiere della Nazionale della Bolivia.

Prossima settimana, subito altri impegni amichevoli per la Fiorentina e Cabral, che proverà a centrare la rete prima del rientro di Jovic. Il brasiliano conosce bene la sua posizione, Italiano gli ha già fatto capire di non essere lui il titolare prescelto. In più, c’è un mercato che tra pochissimo aprirà i suoi battenti. Allora, Campina Grande, mi ricevete? Parla Arthur, dallo spazio, qui nessuna forma di vita in rete... Mi ricevete?


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