Ormai anche tifo e rivalità sono diventati un assurdo lusso. E se così deve essere, vi diamo qualche consiglio. Da stadio a teatro dell'opera: istruzioni per l'uso

Dacci oggi la nostra polemica quotidiana… Si però anche basta. In queste ore ne abbiamo lette di ogni: articoli sui giornali, opinioni di giornalisti sui social, istanze di negoziazione assistita presentate da fondazioni di tifosi bianconeri e chi più ne ha più ne metta. Anzi, e lo ripetiamo: anche basta. Un clamore immenso per la coreografia in Curva Ferrovia organizzata dalla Curva Fiesole in occasione di Fiorentina-Juventus. “Juve merda” recitava la scritta a caratteri cubitali apparsa a inizio partita sugli spalti dell'impianto di Campo di Marte. E l'occasione per creare un altro caso contro la Fiorentina e soprattutto i propri tifosi è servita.
Due pesi e due misure. Come sempre
Inutile dire che gran parte dei tifosi viola e di appartenenti ad altre tifoserie italiane hanno apprezzato la coreografia messa in scena dal tifo viola, con una scritta da sempre utilizzata come sfottò e “simbolo” della rivalità tra viola e bianconeri, ma non solo. La stessa scritta, rivolta a squadre diverse, era già stata utilizzata dalle curve di Milan e Lazio nei rispettivi derby per “accogliere” in campo Inter e Roma. I milanisti, per dovere di cronaca, l'hanno proposta ben due volte. In quei casi, però, il clamore fu piuttosto limitato.


Forse l'aria delle stracittadine, forse le squadre coinvolte… In ogni caso nessuna multa fu comminata a nessuno e tutto continuò come se nulla fosse successo. Questa volta la situazione è stata ben diversa. Il giudice sportivo ha multato la Fiorentina per 50mila euro con diffida (anche per alcuni cori e per il lancio di alcuni fumogeni). Due pesi due misure, in ogni caso. Come sempre.
Chiamare urgentemente FBI e CIA
La tifoseria in queste ore, invece, è stata tacciata di aver fatto una “coreografia violenta”, come scrive Tuttosport. Stesso quotidiano che in occasione del derby della Madonnina con la Sud di San Siro che mostrò la scritta “Inter merda”, titolò il giorno successivo: “Il derby delle coreografie tra Inter e Milan”. Oppure qualcuno sostiene che la Juventus abbia fatto bene a chiedere “conto della vergognosa coreografia della curva della Fiorentina”, interrogandosi inoltre su come sia stato possibile che la curva viola abbia avuto le autorizzazioni necessarie (e obbligatorie) per metterla in scena e di chi sia la responsabilità. Un caso su cui probabilmente, secondo i benpensanti, deve indagare l'FBI e la CIA. Per arrestare i colpevoli.
La mossa della Juventus
Intanto la Juventus non si è fatta mancare nemmeno quest'ultimo passaggio, avendo interpellato FIGC e Lega Serie A per chiedere un chiarimento, oltre la Questura di Firenze per individuare i responsabili. Da non credere, eppure è tutto vero. E non siamo qui di certo a richiamare i comportamenti che si tengono in altri stadi, il “merda” urlato dallo Stadium bianconero a ogni rinvio del portiere, gli striscioni che richiamano a stragi e altri vessilli da vergogna. Lasciamo perdere tutto questo, sarebbe solo un gioco al rialzo e a chi fa peggio dell'altro.
Mica c'è da stupirsi
In fondo, però, non c'è da stupirsi se l'andazzo è questo, in linea con un calcio moderno che porta gli stadi verso la teatralizzazione. Telecamere ovunque, riconoscimento facciale, codici di comportamento, daspo ancora per le minime cose… Si fanno le crociate per una parolaccia, ma si lascia che i delinquenti controllino curve e business.
Istruzioni per l'uso: benvenuti a teatro
E se così deve essere, vi diamo un paio di istruzioni per l'uso. Sfottò e rivalità sportive? Basta. Anzi, ora costano. Quanto? 50mila euro. Parolacce bandite. Sedute rosse di velluto da cinema al posto dei cari vecchi seggiolini in plastica. Pop corn e coca cola. Gli ultras? Troppo casino: fuori, grazie. Silenzio tombale. Come al cinema. Come a teatro. Che si apra il sipario, le marionette già ci sono. E non sono in campo.